«I protocolli Covid per il calcio sono inattuabili per le società dilettantistiche: aggravano di molto i costi e scaricano tutta la responsabilità, anche penale, sui presidente delle società. Vanno modificati». La lettera inviata al presidente Mossino è firmata da tutti i delegati assembleari nel consiglio direttivo della Lnd Piemonte-Valle d’Aosta. Fra loro Gabriele Mauro, che ha presentato per protesta anche le proprie dimissione da presidente della Bisalta calcio. «Sono legate a questa questione dei protocolli, la settimana prossima ci sarà il rinnovamento nel direttivo della nostra società. Le mie dimissioni non sono irrevocabili e non escludo un ritorno, qualora le nostre richieste vengano ascoltate in Federazione».
Nella lettera firmata assieme agli altri delegati assembleari – Daniele Capello, Angelo Frau, Filippo Gliozzi, Salvatore Margaglione, Floriano Poggio e Ottavio Porta – si mette nero su bianco quanto segue. «Viviamo certamente un periodo di estrema difficoltà ed incertezza dettato da un’emergenza sanitaria che non ha precedenti, questo è innegabile. In tale contesto, riteniamo fosse molto più urgente e determinante preoccuparsi non solo del “chi” e del “quando” cominciare, ma soprattutto del “come”, onde permettere alle società dilettantistiche ed a tutti coloro che vi collaborano di organizzarsi per poter consentire lo svolgimento di tutte le attività, anche in un’ottica di allineamento con la prossima apertura – ancora incerta possiamo dire - delle scuole».
«Lo stesso vademecum predisposto dal Comitato Regionale merita maggiore approfondimento ed una attenta revisione tenuto conto che alcune previsioni – riteniamo noi – non semplificano ma al contrario possono complicare la gestione dell’attività, come, ad esempio, la certificazione del rispetto delle prescrizioni sanitarie relative agli accertamenti Covid 19 da parte delle società venga demandato all’osservatore arbitrale , con il conseguente ulteriore rischio di aumento di sanzioni oltre alle conseguenze legali già gravose esistenti sui presidenti delle società».
«L’attuale protocollo FIGC impone alle società dilettantistiche di dotarsi e rivolgersi a tecnici ed esperti quali medici e responsabili della sicurezza, figure assai difficili da rinvenire nel mondo dei “volontari” che costituiscono la figura principale operante all’interno di ogni aggregazione sportiva dilettantistica, con conseguente aumento inevitabile di costi e spese che non potranno che ricadere sulle società stesse».
«Alla luce di quanto sopra riteniamo che il modo migliore per poter contribuire fattivamente senza perdere ulteriore tempo allo scopo di dare ai presidenti delle società certezze e chiarezze sia quello di contribuire in modo più concreto alla modifica o integrazione del Protocollo nazionale attraverso l’istituzione immediata di una commissione tecnico-scientifica composta da medici immunologi esperti (e nella nostra Regione ve ne sono molti) e responsabili della sicurezza che affianchino noi dirigenti sportivi. Gli avvocati non servono».