Le settimane rosse sono scadute, e il Piemonte in zona arancione guarda ai prossimi giorni, giovedì e venerdì: 3-4 dicembre, l’ora-X del nuovo Dpcm di Giuseppe Conte. Un Dpcm che lascia l’Italia divisa per fasce a colori ma che, nella sostanza, potrebbe cambiare poco rispetto alle misure per ogni zona. Ma si parla di misure più rigide in occasione delle festività di Natale e Capodanno: scordiamoci pranzi e cenoni, feste, veglioni in piazza e i tradizionali orari della messa di mezzanotte con panettone e cioccolata a seguire.
Il nuovo Dpcm parte il 4 dicembre, il dibattito sui dettagli è ancora in corso alle Camere. La scadenza del decreto sarà, con tutta probabilità, domenica 10 gennaio (secondo alcuni anche oltre). Per il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, «da qui a 15 giorni tutta Italia o gran parte d'Italia sarà gialla. Pensiamo a restrizioni puntuali per il periodo delle feste che non ci fanno allentare i nostri comportamenti».
NATALE IN FAMIGLIA LIMITATO E A NUMERO CHIUSO
Ferma restando la possibilità di rientro a domicilio, la nuova misura su cui si sta orientando il Governo pare essere quella del divieto di uscire dal proprio Comune a Natale e Capodanno anche nelle regioni gialle. Salterebbe dunque la possibilità di ricongiungimenti coi parenti strettissimi: unica deroga, pare, quella di poter raggiungere i genitori/nonni che vivono da soli. Per quanto riguarda gli incontri di famiglia all'interno del proprio Comune, il Dpcm dovrebbe fissare il numero massimo di persone tra le mura domestiche.
Nei restanti giorni, dovrebbe restare tutto come è ora: ci si sposta liberamente solo nelle (e fra) regioni gialle, mentre nelle zone rosse o arancioni restano gli attuali limiti (ci si può muovere solo per motivi di salute, lavoro o necessità).
Potrebbe scattare un blocco totale fra le regioni, comprese quelle gialle, dal 20 dicembre al 6 gennaio. E questo blocco dovrebbe riguardare anche le seconde case: la casa di vacanza in un’altra regione (se gialla) si può raggiungere solo prima del 20, poi stop. Ovviamente sarà sempre consentito il rientro nella principale residenza.
COPRIFUOCO ALLE 22, NIENTE FESTEGGIAMENTI
Il nuovo Dpcm dovrebbe confermare il “coprifuoco” dopo le 22 e fino alle 5 del mattino: divieto di mobilità (sempre fatti salvi motivi di lavoro, salute o necessità/urgenza). È praticamente scontato il divieto assoluto di organizzare feste o eventi di qualsiasi sorta, sia in locali pubblici che in spazi all’aperto: niente veglioni di fine anno, niente concerti di Natale nelle piazze o nelle strade.
Il Dpcm dovrebbe confermare in toto le restrizioni per bar e ristoranti: aperti fino alle 18 e con limitazioni nelle zone gialle, chiusi (con sole modalità di vendita da asporto) per le zone rosse o arancioni. C'è un dibattito in corso sulla chiusura definitiva di tutti i ristoranti, anche per le zone gialle, il 25-26 dicembre. Nelle zone gialle e arancioni dovrebbe essere consentita l’apertura dei negozi con orario fino alle 21, pensata apposta per “spalmare” il flusso di clienti su un orario più esteso.
MESSE: «IN PIENA SICUREZZA»
Fermo restando il coprifuoco delle 22, martedì mons. Mario Meini, vice-presidente CEI al Consiglio permanente della Conferenza episcopale, ha dichiarato (Sir): «In questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare nelle comunità in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme. Siamo certi che sarà così anche nella prossima solennità del Natale e continuerà ad essere un bel segno di solidarietà con tutti».