Sono architetti, geometri e progettisti. Ma sono anche sindaci o amministratori locali che, conoscendo bene l'urbanistica, guardano la situazione attuale e... la vedono nerissima: «In un momento davvero difficile per tutti, l'edilizia subisce un colpo da ko», scrivono in una lettera che hanno affidato in prima persona ai parlamentari Enrico Costa e Marco Perosino.
Sono Gianni Mansuino, Giampiero Caramello, Paolo Bongiovanni, Mauro Conti, Giacomo griseri, Marco Turco, Marco Bailo, Roberto Botto, Emanuele Albarello, Mario Canova. Raccontano come la nuova norma sia passata "in sordina" nello scorso luglio e come oggi si ritrovino, prima che ad applicarla, a doverla spiegare a chi vorrebbe costruire un edificio nuovo, con prestazioni energetiche elevate: «Lo scorso luglio è entrato in vigore il D. Lgs. 73/2020 che, all'art. 13, va ad abrogare le precedenti previsioni normative che permettevano di non computare l'extra spessore delle murature e dei solai in quella che è la volumetria degli edifici. Si tratta di aspetti tecnici che, però, ricadono direttamente sul professionista e sul cittadino committente: questi extraspessori, infatti, sono dati dai materiali previsti per l'efficienza energetica degli edifici. Se i professionisti sono costretti a computarli come maggior volume, al fine dell'efficientamento energetico e di una più performante qualità del costruito, il maggior volume teorico costituirà maggiori oneri al cittadino e minore spazio interno della propria abitazione. In un momento davvero difficile per tutti, l'edilizia subisce un colpo da ko: confidiamo che il nostro appello aiuti a sensibilizzare il Governo e le altre forze politiche e che gli Ordini Professionali e le Associazioni di Categoria maggiormente interessate (cui abbiamo inoltrato la documentazione predisposta) possano interloquire in proposito con il Ministero dello Sviluppo Economico - concludono i professionisti sottoscrittori dell'appello - tenuto conto del fatto che, così come prospettata, la norma attuale rischia di essere applicata solo in quelle Regioni ove le temperature sono maggiormente rigide. Abbiamo, infine, richiamato l'attenzione anche su altre questioni, quali quelle relative alla esclusione del professionista dalla vidimazione diretta del proprio operato, nella redazione del protocollo 'Itaca', ed al chiarimento del concetto di ristrutturazione su cui attualmente esistono interpretazioni discordanti a livello regionale e che, invece, è fondamentale per l'utilizzo del superbonus al 110%».