Un Consiglio comunale lampo, a Mondovì: poco più di mezz’ora di riunione (on line) nel pomeriggio di martedì 25 maggio. «Mi auguro – ha detto il presidente Elio Tomatis – che questo possa essere l’ultimo Consiglio comunale effettuato “in video” e che il prossimo, che si terrà probabilmente a fine giugno, si potrà svolgere in presenza. Anche se forse in locali più ampi rispetto a quelli della sala consiliare».
È stato un Consiglio senza discussioni, con due delibere tecniche (variazione di bilancio e aggiornamento del rendiconto) che hanno lasciato molto spazio all’ultimo punto: una presa di posizione del Comune per ringraziare l’operato della sanità nell’Ospedale monregalese. Sono stati i consiglieri di Centrosinistra Stefano Tarolli e Paolo Magnino a proporre il tema, con una mozione: «Durante la pandemia – hanno detto Magnino e Tarolli – il personale sanitario ha dovuto far fronte a turni massacranti, in condizioni di lavoro difficilissime e con grave carico anche personale, limitando i contatti con le famiglie e affrontando problemi mai visti. E tuttavia si è letteralmente reinventato: i reparti sono stati riorganizzati e riallestiti, appena possibile è stato attivato il drive-through per i tamponi, le USCA hanno funzionato bene e fra le prime. Chiediamo che il Consiglio si esprima per portare il ringraziamento della città». La proposta ha ricevuto il plauso di tutta l’Amministrazione: dal sindaco Paolo Adriano («Questo è un momento davvero “alto”: grazie ai due consiglieri per aver portato la proposta») ai vari esponenti di maggioranza (Tancredi Bruno Di Clarafond: «Ho potuto constatare personalmente l’impegno straordinario, sempre svolto col sorriso nonostante le difficoltà»; Luca Robaldo: «Mi accodo e ricordo il grande lavoro del Punto nascite. Ora avanti con la campagna vaccinale, spero che i medici di base si impegnino») e di minoranza (Giampiero Caramello: «Un lavoro immenso, e non certo banale»). Molto sentito l’apprezzamento del consigliere Maurizio Ippoliti, chirurgo: «Ringrazio i due consiglieri. È stata una fase molto dura: siamo stati costretti a reinventarci, in piena emergenza».