Ennesimo tentativo, e speriamo che sia la volta buona. La “casetta dell’acqua” di Parco Europa è chiusa da più di un anno, e l’ultimo bando per l’individuazione di un gestore è andato deserto. Ora il Comune indirà una nuova gara.
La “casetta dell’acqua” è chiusa dal marzo 2020 quando, anche a causa delle restrizioni Covid, il Comune decise di bloccare l’impianto di erogazione di acqua potabile. Un impianto che andava avanti a suon di proroghe dal 2017: perché il precedente tentativo di affidarla a un nuovo gestore, ampliando anche l’offerta con la costruzione di altre “casette” in altri rioni della città, era andato a vuoto. Ora il Comune ci riprova, aprendo una procedura negoziata. Nel gennaio 2020 due aziende si erano fatte avanti quando il Comune aveva pubblicato un avviso esplorativo.
La “casetta” era in gestione alla “Alpiclima”. È sempre stato un impianto molto apprezzato da chi lo utilizzava: erogava acqua naturale o gasata consentendo, a chi non si accontenta dell’acqua di rubinetto, di risparmiare non solo sull’acquisto ma sul consumo di bottiglie, evitando quindi di gettare plastica. A partire dal 2018, il Comune palesò che aveva intenzione di cercare un gestore per la realizzazione di ben quattro nuove casette dell’acqua. I nuovi impianti avrebbero dovuto sorgere a Piazza (a fianco di piazza d’Armi, davanti alle ex Elementari), a Breo (in piazza Repubblica, zona ex stazione), a Carassone (in via Ressia, vicino al Circolo Acli) e a Sant’Anna Avagnina (in via delle Robinie, nell’area verde di fronte alle scuole). Come detto, però, nessuna ditta aderì all’avviso. Così l’Amministrazione prorogò il contratto con “Alpiclima” (che era già stato allungato dal 2017 al 2018) per una seconda, una terza e infine una quarta volta: spostando la scadenza prima a giugno 2019, poi a dicembre 2019 e infine a giugno 2020. Si fecero avanti due ditte interessate… ma la procedura non partì mai: a marzo 2020 le restrizioni Covid imposero la chiusura e il Comune si riprese in mano il contatore. Nel giugno 2021 il Comune aveva avviato una procedura negoziata, rivolta alle ditte interessate: non c’è stato seguito. E ora si è deciso di ripartire da zero.
I termini del bando: convenzione di 5 anni (rinnovabili), canone a base d’asta di 2 mila euro, facoltà di realizzare uno o più nuovi impianti senza più obblighi sulle collocazioni. Il nuovo gestore, se ci sarà, dovrà provvedere ad adeguamenti e volture per aprire entro 30 giorni dall’aggiudicazione.
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