o che sarebbero venuti quattro gatti. Una sala così piena è davvero una sorpresa». Fatica a reprimere la sua commozione, l’ex sindaco Vanni Salvagno, davanti alla sala del Comune gremita, con tutti i posti occupati. Non tutti hanno potuto prendere posto, anche per via delle restrizioni Covid, ed è stato necessario allestire uno schermo nella sala sottostante, per consentire a tutti di seguire l’incontro. Non aveva dubbi invece Marco Turco, sindaco di Pianfei, nel salutare il pubblico accorso per assistere alla presentazione del volume scritto da Salvagno e dedicato ai primi cento anni della storia del paese, intitolato “Pianfei 1861-1961. Fatti, personaggi e curiosità”. Un viaggio tra ricordi, memorabilia, notizie curiose e altre amenità pescate nell’archivio del Comune, nelle cronache e in altre fonti, anche testimonianze di prima mano. «Questi sono i momenti in cui è bello essere sindaco di un paese come Pianfei – ha detto il primo cittadino, ripercorrendo le tappe del progetto che hanno visto nascere il volume –, un paese che si regge sul volontariato, grazie all’importantissima forza dei tanti che operano per il bene comune. Pianfei è un paese in cui è bello vivere. Siamo uniti ed è la nostra forza». Il volume è stato pubblicato anche grazie al contributo decisivo della Pro Loco, rappresentata da Marco Vallati, e della Compagnia Teatrale Scrussìa, presenti per fare gli onori di casa e complimentarsi con l’autore per il suo lavoro. Il sindaco ha ricordato che gli incassi del volume andranno in favore del “Parco dei ragazzi”, progetto che intende dare un nuovo luogo d’aggregazione per giovani e famiglie pianfeiesi. Salvagno ha poi riassunto per sommi capi il contenuto delle cinque parti del suo libro, che descrivono i cambiamenti occorsi nella vita quotidiana nei cento anni presi in esame. Si incomincia con la viabilità e la mobilità per proseguire con gli aspetti della quotidianità, l’Amministrazione comunale e la politica, l’educazione scolastica, e infine le guerre e i caduti.
Un paese che cambia
Sono davvero tante le notizie che colpiscono, tra quelle selezionate da Salvagno, che ripesca anche la data di nascita del Comune (1698, in seguito allo smembramento, operato da Vittorio Amedeo II, del territorio di Mondovì) e il primo sindaco, tale Ambrogio Bernardini. Descrive un centro del paese ricchissimo di negozi in passato, con un elenco ritrovato che cita la “chincaglieria” come la merce più diffusa. Rievoca una giustizia d’altri tempi, quando le liti più dozzinali venivano risolte in osteria, davanti a un bicchiere di rosso, e se non si trovava la conciliazione allora poteva scattare una sanzione, da devolvere all’Asilo comunale. Ricorda l’incredibile affollamento scolastico, quando in due classi di Elementari erano iscritti 174 bambini, di cui tuttavia solo una piccola parte varcava le porte dell’aula, perché gli altri erano impegnati nei campi, con i genitori. Infine, quando finalmente nel 1958 arriva l’acquedotto in paese, descrive la gioia degli abitanti, fino a quel momento abituati a servirsi solo del pozzo. «Addirittura in archivio sono conservate poesie dedicate all’avvenimento – dice ancora Salvagno –. All’inizio della ricerca pensavo che l’archivio fosse solo una raccolta di delibere, e invece c’è davvero di tutto. Abbiamo la fortuna di averlo anche ben catalogato, è una miniera di notizie e materiali». A fine incontro, la fila per congratularsi con lui è lunghissima, tutti con il libro in mano a caccia di un autografo o di una fotografia ricordo. Il paese si stringe intorno al suo ex-sindaco e dimostra tutto il suo affetto e la sua riconoscenza per uno sforzo che potrà essere un contributo alla memoria storica, soprattutto dei più giovani.
Tutto esaurito, per Salvagno e la sua Pianfei d’altri tempi
Il libro presentato in Comune. Sala gremita per l’ex sindaco-scrittore