Oggi, venerdì 7 luglio, le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici del Piemonte aderenti alle sigle sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno indetto uno sciopero di 4 ore per turno nel quadro della mobilitazione nazionale unitaria della categoria per il rilancio del lavoro industriale, per l'occupazione, per gli investimenti, per una transizione ecologica socialmente sostenibile, per la soluzione delle crisi industriali aperte. Anche nella Granda si sono registrate elevate adesioni delle lavoratrici e dei lavoratori allo sciopero, con punte tra l'70% e il 90% alla Rolfo, Manitowoc, Riva Acciai, Valeo, Raicam, Mtm. «Siamo soddisfatti della riuscita dello sciopero unitario di oggi in Piemonte per fermare la deindustrializzazione del Paese – hanno dichiarato i segretari generali piemontesi di Fim-Fiom-Uilm –. Il 70% dei tavoli di crisi aperti al Ministero riguarda i metalmeccanici mentre sono a rischio oltre 50.000 posti di lavoro. Il Governo deve agire aprendo il confronto con i lavoratori sulle politiche industriali a sostegno di una transizione ecologica, energetica e tecnologica socialmente sostenibile di cui vogliamo essere protagonisti. Troppe crisi industriali non trovano soluzione e da troppi anni non si vedono progetti concreti per la reindustrializzazione delle aree in crisi, per il sostegno ai settori strategici e alle filiere industriali in difficoltà come l'automotive che, soprattutto in Piemonte, ha perso aziende e migliaia di posti di lavoro. Servono ammortizzatori sociali per gestire la transizione e investimenti nella formazione scolastica e professionale. I metalmeccanici piemontesi oggi si mobilitano per il loro futuro e per il futuro industriale del Paese».
Confindustria Cuneo: «L’adesione complessiva è inferiore al 9%»
«Il settore metalmeccanico è ritenuto dai nostri associati in buona salute, e tutti gli indicatori raccolti per il prossimo trimestre sono in significativo miglioramento rispetto a quello precedente – si legge in una nota di Confindustria Cuneo –. Lo conferma l’indagine congiunturale da noi realizzata dalla quale è emerso un sentiment positivo tra le 300 imprese metalmeccaniche associate che impiegano circa 18 mila addetti nella Granda. Le aziende cuneesi continuano a investire, nonostante l’aumento dei tassi di interesse, e sono alla ricerca di nuove risorse umane, che faticano a trovare. Godiamo del tasso di disoccupazione più basso del Piemonte, ben al di sotto anche della media Nazionale: Under 25 – Cuneo 10,3 %, Piemonte 20,6 %, Italia 23,7 %; fascia 15-64 anni – Cuneo 3,7 %, Piemonte 6,6 % e Italia 8,2 %. La manifestazione dimostrativa dei sindacati non ha raggiunto l’obiettivo prefissato, a dimostrazione che risulta del tutto improduttivo lanciare allarmi sociali che nei numeri non esistono, organizzando uno sciopero. Viceversa, se lo scopo è alimentare un dialogo costruttivo, siamo sempre disponibili al confronto, aprendo un tavolo di dialogo con le organizzazioni sindacali. Misuriamoci seriamente su temi davvero importanti, consci di essere corpi intermedi la cui opera è preziosa per il mantenimento del livello di benessere raggiunto dal nostro territorio e per aiutare invece quelle parti di società che faticano per avere una qualità di vita accettabile, a causa di fattori macroeconomici che purtroppo prescindono dalle nostre possibilità di intervento».