Più di 500 persone si sono date convegno nella piccola frazione di Baracco, a Roccaforte M.vì, per cenare, nella serata di sabato 8 luglio. Già questo dato numerico, che si traduce nel colpo d’occhio di cinque o sei lunghissime tavolate che hanno riempito la piazza all’ingresso dal paese, dà la misura del successo del ritorno delle “Maske di una notte di mezza estate” che dopo il periodo Covid ha ritrovato tutti i suoi fasti. Il meteo gradevole ha favorito il ritorno di una delle manifestazioni più curiose e suggestive del calendario roccafortese, nata dall’intuizione di sposare la grande tradizione letteraria internazionale (su tutti lo Shakespeare del “A Midsummer’s night dream”) con il folklore locale, le “quinte” tradizionali con tutti i loro personaggi peculiari, Sarvan e Masche in primis. A questo va aggiunta la cornice unica di una borgata di straordinaria bellezza come Baracco, dove il tempo sembra essersi fermato, ed è possibile ritrovare l’atmosfera di uno spazio d’altri tempi, in cui non si vedono auto e dove il visitatore può perdersi in un bellissimo dedalo di vie, tra architetture della tradizione montana e una grande cura del dettaglio e della manutenzione. Il programma è cominciato nel pomeriggio, con i giochi popolari e i laboratori per i bambini (tra cui una divertente caccia al tesoro), le passeggiate naturalistiche, la presentazione letteraria del volume di Gian Battista Rulfi, dedicato proprie alle storie di Masche raccolte dai testimoni di Roccaforte, con la moderazione di Augusto Taricco. Poi ancora, la “Cena sotto le stelle”, e dopo, con il favore delle tenebre, la suggestiva passeggiata nel bosco, l’animazione in paese con i figuranti in costume e la recita di Shakespeare in Kyè. Presso la chiesa della frazione si è esibito il coro “Cum Corde”, in concerto. La manifestazione è culminata con il grande falò di mezzanotte, nel corso del quale è stata bruciata la Masca, a chiusura di una notte davvero magica. La manifestazione è organizzata dal Comune, coordinata da Esedra e realizzata con la collaborazione del Circolo Acli “Amici di Prea”, degli “Artusin”, di Lurisia Insieme, dell’Associazione Kyè +. Si avvale del contributo della fondazione CRC.
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