Sabato pomeriggio a San Michele è stato inaugurato il “Roof Rain Garden” un nuovo, curiosissimo, tassello che va ad aggiungersi al patrimonio dell’aiuola botanica realizzata davanti alle Scuole, in piazza Umberto I. Il progetto è stato curato dall’Associazione “ABC - Amici dell’Aiuola Botanica” ed è stato realizzato dall’architetto del paesaggio Arianna Tomatis e dal giardiniere Davide Bagnasco, con il contributo della Fondazione CRC (a rappresentarla era presente il consigliere Carlo Giorgio Comino). Il Roof Rain Garden è uno spazio prezioso, soprattutto in tempi di crisi climatica (con precipitazioni anche violente) e lunghi periodi di mancanza d’acqua, come spiega l’architetto Tomatis: «Intanto è uno spazio permeabile, in grado di assorbire le forti precipitazioni, come tutti gli altri spazi verdi, e quindi è utile in contesti urbani dominati invece dal cemento o da materiali di altro tipo. Inoltre, per la sua particolare conformazione, il giardino è in grado di sfruttare al massimo l’acqua disponibile».
«Il giardino è fatto a conca – spiega ancora Tomatis – con una parte più centrale strutturata a fossa e poi, mano a mano, verso il perimetro il livello del terreno si alza, con tre fasce principali: la zona profonda, umida (che ospita piante a loro agio in questo tipo di habitat), poi la fascia moderata semi-umida e la fascia più asciutta ed esterna. Nello specifico, il giardino di San Michele è stato progettato con particolare attenzione alla varietà di piante, sia per ragioni estetiche e cromatiche, ma anche perché sia fiorente e bello in tutte le stagioni: sono state scelte anche piante che hanno una fioritura invernale, in modo che ci sia una varietà di colorazioni in tutte le stagioni». «Avete fatto una cosa bellissima e innovativa – il saluto del sindaco Aimone –: oltre ad essere un’innovazione tecnologica a livello green, è il recupero di una parte del paese che era effettivamente degradata. Grazie anche alla Fondazione CRC per il costante supporto». Il pomeriggio si è concluso con un rinfresco decisamente a chilometri zero, visto che molti manicaretti sono stati preparati con i prodotti dell’aiuola botanica, da Irene, Luca e Lara.