Deposito rifiuti: al coro dei “no” si aggiungono il Gal Mongioie e il Consorzio del Barolo

Si allunga di giorno in giorno la lista delle prese di posizione ufficiali da parte di aziende e Associazioni di categoria del territorio, contro il progetto di Clavesana

A sinistra il presidente del Gal Mongioie, Mario Bovetti, a destra il presidente del Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani, Matteo Ascheri

Non si ferma l'onda lunga della protesta. Contro il progetto Cement, per la realizzazione di un deposito rifiuti pericolosi nell'area artigianale di Clavesana, continuano ad arrivare prese di posizione da ogni parte: privati cittadini, imprenditori, Consorzi di tutela e Associazioni di categoria.

Tra gli ultimi, in ordine di tempo, a scendere in campo ufficialmente per dire "no" al sito di stoccaggio, anche il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e il Gal Mongioie, al quale si aggiungono Coldiretti, Cia, Anaborapi, Consorzio di tutela e Confraternita del Bue grasso di Carrù.

Nella lettera allegata alle osservazioni del "Comitato per il no" inviate in Provincia, il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani scrive, a firma del presidente Matteo Ascheri: "Nel rispetto del bene comune e dell'ambiente, si esprime la nostra contrarietà all'opera e il pieno appoggio al Comitato cittadino e al Comune, nell'opposizione". Il Gal Mongioie del presidente Mario Bovetti ha prodotto invece un verbale di Cda, con il quale delibera il sostegno a Comune di Clavesana e Comitato e manifesta contrarietà al progetto "per le reali ricadute negative che dallo stesso potrebbero derivare al territorio del Gal Mongioie, da sempre impegnato nella tutela dell’ambiente come veicolo attrattivo di risorse sia in termini di produzioni di eccellenza che di turisti".

La lista dei contrari vede, in più, gli oltre 400 cittadini aderenti al “Comitato del no”, le Amministrazioni comunali di Clavesana e di 13 Comuni vicini, Slow Food, Cantina Clavesana, Associazione "Calanchi di Clavesana", "Capanna di Betlemme" di Farigliano, Confcooperative e "Bottega del vino Dogliani Docg". Contro il progetto si sono pronunciati anche importanti imprenditori locali e nazionali: il designer Chris Bangle, il patron di "Baladin" Teo Musso, il "maestro cioccolatiere" Guido Gobino, Beppino Occelli e la produttrice vinicola Anna Maria Abbona.

 

 

 

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