C’era una volta la “piramide demografica”. La si chiamava così perché la forma era, appunto, piramidale: larga la base (bambini, giovani), stretta la cima (anziani). Oggi a Mondovì c’è una città che conta 5.403 over 65enni e 3.499 under 18. Ma non solo: il dato nascite di quest’anno, 161 bambini nati, è il più basso di cui abbiamo traccia negli ultimi 30 anni, stando ai nostri archivi e a quanto abbiamo riscontrato sui dati ISTAT che si trovano on line. Nel 2018 questo dato era di 168 nascite: già pochissime, ma il 2023 è stato ancora peggiore. La città passa da 22.168 abitanti a 22.057, un calo di 111 unità. Una popolazione sempre più vecchia e, inevitabilmente, sempre minore. Una città in cui gli ultranovantenni sono 304, quasi il doppio che i neonati.
Dei 161 nati nel 2023, 92 sono maschi e 69 femmine. Di questi 44 sono di nazionalità straniera (21 maschi e 23 femmine). I deceduti sono stati 250 di cui 104 maschi e 146 femmine. Gli stranieri residenti sono 2.994, di cui 1.534 maschi e 1.460 femmine. Per molti anni si è detto che la crescita demografica, in molte zone di Italia come nelle nostre, avrebbe retto grazie all’immigrazione dall’estero. Chiaramente non è più così: rispetto al 2022 la popolazione straniera è diminuita di 67 unità, quindi quasi due terzi del “calo demografico” è dovuto ai cittadini stranieri che se ne vanno (gli stranieri deceduti sono solamente 7, 4 maschi e 3 femmine). Tra gli stranieri le cittadinanze più rappresentate sono: Marocco (797), Romania (637), Albania (318) e Nigeria (137).
Se rapportiamo il dato con quello della crescita di alcuni Comuni limitrofi, che si sono incrementati di decine di unità grazie ai nuovi ingressi (Villanova +96, Chiusa Pesio +67, Roccaforte +42, San Michele +35), viene il forte sospetto che questi numeri siano connessi: persone che si trasferiscono dalla città ai paesi piccoli, forse più scomodi ma chissà, forse meno cari come affitti e spese. Guardando la situazione dei vari Rioni, divisi per parrocchie, i quartieri più popolosi calano tutti: 37 abitanti in meno all’Altipiano, 26 in meno al Ferrone, 43 in meno al Cuore Immacolato di via Cuneo/Borgo Aragno (il calo peggiore), mentre Breo pareggia più o meno i conti fra le due zone (in Piandellavalle +33 abitanti). Crescono Borgato e San Quintino). Sarà interessante vedere, il prossimo anno, quale sarà “l’effetto Madonnina” sul dato della popolazione residente a Piazza: l’incremento di abitanti del quartiere storico, quando apriranno gli alloggi del mega condominio.
E poi c’è un dato davvero tanto, tanto incredibile: il numero dei matrimoni. In una città di 22 mila abitanti, in tutto il 2023 si sono celebrate 40 nozze, di cui 26 civili (16 con almeno un coniuge di cittadinanza straniera) e 14 con rito concordatario. Due le unioni civili. Nel 2022 erano stati registrati 63 matrimoni di cui 43 civili e 20 con rito concordatario e nessuna unione civile. Sull’altro lato della “bilancia”, si contano 15 accordi extragiudiziali di divorzio e 8 di separazione.
Questi sono i numeri. Una documentazione su cui si dovrebbe aprire una enorme riflessione: politica, amministrativa, economica, ovviamente urbanistica. Qualcuno ha già fatto la battuta: «A Mondovì non bisogna costruire nuove scuole, ma nuovi ospizi». Vedendo il calo dell’ultimo decennio, il 2024 potrebbe essere l’ultimo anno in cui si potrà dire che Mondovì è una cittadina da 22 mila abitanti. Siamo destinati a scendere sotto la quota.