Approfittando delle vacanze natalizie, il gruppo dei Giovani e degli Animatori dell’Oratorio di Ceva ha deciso di trascorrere tre giorni insieme in Umbria, visitando i luoghi più belli e suggestivi della regione, anche con intenso significato religioso e spirituale. «Partiti di buon mattino il 2 gennaio – spiegano – siamo giunti nel primo pomeriggio ad Arezzo; non potevamo scegliere meglio perché è conosciuta come: “La città del Natale”! E lo si vedeva in ogni angolo, dalle luminarie, alle attrazioni, ai mercatini, ai presepi… La passeggiata nel centro storico ci ha permesso di visitare tutti i luoghi più significativi: la chiesa di S. Domenico che conserva il crocifisso di Cimabue, la cattedrale con la cappella dedicata alla Madonna del Conforto particolarmente cara agli aretini, la nobile casa di Giorgio Vasari e la scenografica “Piazza grande” ritenuta tra le più belle piazze d’Italia. In serata siamo giunti a Perugia; le due notti le abbiamo trascorse in una vecchia villa immersa nel verde, trasformata prima in un istituto religioso e poi in albergo: davanti a noi un panorama mozzafiato che spaziava dal lago Trasimeno fino ad Assisi. Nella stessa casa aveva pernottato, nel 1986, San Giovanni Paolo II in occasione del primo incontro interreligioso di Assisi».
«Il secondo giorno, dedicato alla visita di Perugia, è iniziato con un appuntamento di forte impatto presso il “Villaggio della carità” – continuano –. Accompagnati dalla direttrice Silvia e da don Marco, presidente della Caritas abbiamo visitato il fabbricato composto da diversi alloggi che ospitano famiglie in difficoltà, una mensa ristoro, una cappella, centro d’ascolto, studi medici, uno spaccio di alimentari e cancelleria… abbiamo sentito, ma soprattutto visto con i nostri occhi, quanto bene si possa fare se si ha come fine l’amore per l’altro e la volontà di aiutarlo nelle difficoltà. Il resto della giornata è trascorso nel centro storico con la visita alla cattedrale di S. Lorenzo, la Rocca paolina, la fontana maggiore, l’acquedotto e il pozzo etrusco e la chiesa di San Pietro, un vero gioiello del ’500».
«L’ultimo giorno – proseguono – lo abbiamo trascorso a Gubbio con la visita al duomo, alla chiesa di San Francesco legata al famoso episodio del lupo ammansito dal Santo; alcuni con la funivia e altri a piedi, abbiamo raggiunto in cima alla montagna, la basilica di Sant’Ubaldo che, oltre al corpo del santo, conserva i tre grandi ceri del peso di 300 Kg l’uno, protagonisti della famosa corsa che si tiene ogni anno il 15 maggio. Sulla stessa collina in questo periodo fa bella mostra di sé l’albero di Natale più grande del mondo: 450 mt di base, 700 di altezza, 5.000 luci colorate. Nel centro storico abbiamo fatto sosta nei luoghi diventati famosi per la presenza di Terence Hill nelle scene di “Don Matteo” e presso la “Fontana dei matti”: secondo un’antica tradizione, lo straniero che compie tre giri di corsa intorno alla fontana e accetta di essere bagnato con l’acqua, diventa cittadino con il titolo di “Matto onorario di Gubbio” inteso come persona ironica e scherzosa! E più di uno ha ritirato il diploma».
Il gruppo è stato davvero soddisfatto del piccolo viaggio insieme e conclude: «Una tre-giorni, come si suol dire ‘’breve ma intensa’’. Ogni giorno i nostri occhi si sono riempiti delle bellezze dei borghi toscani e umbri, le pance di cibo tradizionale ottimo e i nostri piedi hanno percorso tanti chilometri pur di non perdere nessun panorama sulle campagne sterminate. Le giornate sono sempre state accompagnate da momenti di preghiera e riflessione guidati dal nostro don Franco e alla sera da giochi e allegra condivisione. È stato tutto bello, in particolare la possibilità di trascorrere tanto tempo insieme in amicizia e gioia. Per questo grazie a tutto il gruppo e ancor di più ai nostri autisti Tiziana e Vincenzo. Alla prossima!».
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