Martedì 5 marzo presso le Grotte di Bossea a Frabosa Soprana si è tenuta una giornata di formazione dedicato all’illustrazione dell’attività di studio e monitoraggio svolta nel sito, per esplorare l’ambiente periglaciale delle Aree Protette Alpi Marittime e del parco naturale del Monviso. La giornata si è aperta con il saluto del vicesindaco di Soprana, Aldo Matteo Peirano: «Un grande motivo di orgoglio è per un montanaro come me accogliere la numerosa delegazione delle Aree Protette Alpi Marittime che lavora per la difesa e la valorizzazione della montagna». Un pubblico di una quarantina di persone ha assistito alle relazioni, che hanno visto alternarsi esperti e addetti ai lavori al microfono. Ad aprire le presentazioni Bartolomeo Vigna (professore del Dipartimento di ingegneria dell'ambiente, del territorio e delle infrastrutture del Politecnico di Torino), che ha illustrato le attività del Laboratorio scientifico delle Grotte di Bossea, la più importante struttura di ricerca carsologica d’Europa, e gli studi e monitoraggi delle grotte con ghiaccio. Operazioni queste ultime che si svolgono anche con la collaborazione delle Aree protette Alpi Marittime che seppur nelle profondità della terra registrano i sintomi derivanti dal riscaldamento globale. Si è parlato anche di permafrost: un tema affrontato dal dottor Luca Paro di Arpa Piemonte, che da anni si occupa di studio e monitoraggio dell’ambiente periglaciale. Nell’area protetta, in particolare, è oggetto di attività scientifica il “rock glacier” del Vei del Bouc. I “ghiacciai di roccia” sono strutture geomorfologiche molto interessanti da studiare per l’importante potenziale di riserva idrica in quota e, in taluni casi, per il rischio di interferenza con infrastrutture e pericolosità. L’ing. Andrea Gramazio di Lab 3841 ha presentato Pera – Operazione Monviso. Un innovativo progetto “made in Cuneo” che dal 2022 svolge monitoraggio ambientale sul Monviso. Le misurazioni si svolgono attraverso un sistema che si chiama Pera, che in dialetto piemontese significa pietra, perché il suo guscio esterno riproduce l’aspetto di una roccia di montagna. Questo le consente di integrarsi perfettamente nell’ambiente naturale, riducendo al minimo l’impatto visivo sul paesaggio. È inoltre in grado di raccogliere autonomamente dall'ambiente esterno l'energia necessaria al suo funzionamento e alla trasmissione dei dati, tra i quali temperatura, umidità, pressione atmosferica e ore di luce. La giornata dalla sala accoglienza, recentemente allestita di nuovi arredi e pannelli, è proseguita con la visita guidata alle Grotte di Bossea, pioniera del turismo speleologico in Italia, e al laboratorio scientifico.
Frabosa Soprana: sulle tracce dei cambiamenti climatici alle grotte di Bossea
Una giornata di formazione nella Riserva naturale Grotte di Bossea per il personale e i collaboratori delle Aree Protette Alpi Marittime. Relazioni di DIATI, ARPA e LAB 3841.