Ennesima serata da nervi tesi, mercoledì 24 aprile, a Clavesana. Il “caso” che da mesi tiene banco e che continua ad esacerbare gli animi di amministratori comunali, membri del “Comitato per il no” e cittadini è ormai noto: il progetto depositato dalla Cement Srl, per la creazione di un deposito rifiuti, anche pericolosi, nell’area artigianale del paese. Mercoledì scorso, in occasione dell’ultimo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale (“Comunicazioni su progetto Cement da parte della Giunta”), il sindaco Luigino Gallo ha difeso l’operato suo e dei suoi collaboratori, in merito all’intricata vicenda. Alla presenza di un folto pubblico (presenti anche diversi componenti del direttivo del Comitato), il primo cittadino, nel ribadire la contrarierà del Comune al progetto, ha detto: «Le osservazioni presentate dal Comitato “Clavesana dice no allo stoccaggio di rifiuti pericolosi” risultano destituite di fondamento. Un attacco gratuito, motivato da ragioni di mero antagonismo politico, in ogni caso non ispirate da una logica di contraddittorio costruttivo. Traspaiono, dunque, le finalità strumentali, se non del tutto pretestuose, sottese all’iniziativa del Comitato. Non si intende affatto con ciò disconoscere il valore fondamentale del diritto di critica, che è espressione di principi alti ed ampiamente riconosciuti e che rappresenta, anche nelle convinzioni della Giunta, uno strumento indispensabile per garantire lo sviluppo di un proficuo confronto politico e tecnico, al quale non ci si è del resto mai sottratti. Tuttavia – ha aggiunto Gallo –, è bene rammentare che la critica non può e non deve trasmodare in un attacco gratuito all’Amministrazione e alle persone che la rappresentano, posto che altrimenti da proficuo strumento di confronto essa può, a determinate condizioni, assumere profili di illiceità». L’analisi del sindaco (un nutrito documento di 13 pagine, poi pubblicato sul sito web dell’Ente) si è soffermata proprio sulle principali contestazioni ricevute, riguardanti la congruità del prezzo di vendita del terreno alla Cement, la congruità dell’atto notarile di compravendita tra la Cement e il Comune e la regolarità del percorso di revisione del Prgc-Pip. Punto per punto, il primo cittadino ha descritto l’operato dell’Amministrazione, ribadendo: «Il prezzo pattuito risulta del tutto congruo ove rapportato alle delibere assunte della Giunta, anzi addirittura migliorativo rispetto alle condizioni previste. Non vi sono ragioni evidenti per dubitare della legittimità dell’atto notarile di assegnazione in proprietà delle aree Pip né della congruità di tale atto rispetto alle delibere assunte. Da ultimo, si sottolinea che il procedimento di revisione del Prgc-Pip non presenta alcuna irregolarità e che, anzi, la posizione sostenuta dal Comune discende da una ragionata valutazione della complessa e non univoca disciplina urbanistica riguardante la zona di completamento e riordino produttivo».
Livio Ballauri: «Relazione densa di imprecisioni. Approfondiremo»
A Consiglio comunale terminato, un gruppo di clavesanesi ha espresso aspro dissenso verso le parole pronunciate dal sindaco. Livio Ballauri, componente del direttivo del “Comitato per il no”, ha commentato così: «Avendo ascoltato questa sera per la prima volta la relazione del sindaco, il Comitato, nell’assumere una posizione del tutto in disaccordo con essa, si riserva di approfondire i punti sollevati. Aggiungiamo che tale relazione, fin da una prima lettura, appare densa di imprecisioni, lacune, contraddizioni e affermazioni di dubbia attendibilità». Alcuni cittadini si sono poi intrattenuti con il vicesindaco Gianni Bonino, per un pacato confronto.
«Disponibili ad un confronto pubblico, senza cadere in dibattiti politici»
Sabato 27 aprile, ci è giunto in redazione un lungo comunicato, a firma del Comitato “Clavesana dice no”, che commenta così l’intervento del sindaco Gallo in Consiglio comunale: «Con rammarico, abbiamo constatato che il punto all’odg “Comunicazioni sul progetto Cement da parte della Giunta” volesse entrare più nel merito dell’operato del Comitato, più che nelle questioni del progetto stesso, che ad oggi non ha ancora ricevuto riposte definitive da parte della Provincia e del quale non vi sono novità. Stupisce quanto esposto dal sindaco, che ha richiesto l’aiuto di legali per esaminare quanto sostenuto dal Comitato nel dossier osservazioni inviato il 19 novembre e contestato dopo 6 mesi. Dispiace che si stiano impiegando forze e soldi pubblici per contrastare l’operato del Comitato, composto da cittadini che si sono spesi per il bene del paese, senza tornaconto personale. Da 7 mesi chiediamo chiarezza, collaborazione e confronto. In questo Consiglio abbiamo ricevuto un attacco diretto, senza possibilità di difendere la nostra posizione. Riteniamo che i punti citati nel dossier siano stati interpretati dall’Amministrazione in modo strumentale. Ribadiamo che, con nota del 24 dicembre 2023, abbiamo richiesto un incontro con la popolazione, mai concesso. Inoltre abbiamo richiesto un confronto al sindaco con date possibili il 13 e 16 febbraio, al quale abbiamo ricevuto risposta negativa. Il progetto è stato portato a conoscenza di tutti grazie a un cittadino che ha consultato l’albo pretorio. Nei giorni successivi, abbiamo contattato gli amministratori comunali che, in presenza anche del segretario, si sono detti completamente estranei al progetto. Il terreno su cui sorgerebbe il progetto è stato venduto dal Comune nel 2021 sulla base dell’offerta del 2020, la variante al Prgc è stata approvata dal Comune e l’avviso di deposito del progetto è stato pubblicato dal Comune. Continuiamo ad essere disponibili e favorevoli ad un confronto pubblico, in cui tutti abbiano la possibilità di difendere la propria posizione, chiedendo ancora una volta che venga detta la verità, impegnandoci a perseguire il medesimo obiettivo e senza cadere in dibattiti politici di poco conto. In conclusione, ribadiamo la nostra serenità del perseguire lo scopo prefissato nello statuto costitutivo, consapevoli di aver operato con serietà, onestà e trasparenza».
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