Alluvione: a che punto siamo con la ricostruzione? «Servirebbero almeno altri 70 milioni di euro»

I danni in Piemonte sono ammontati a 550 milioni di euro. Lo Stato ne ha stanziati 51.

Ad un anno dall'alluvione che tra il 24 e il 25 novembre 2016 sconvolse il Monregalese, il Cebano e l'alta valle Tanaro, causando gravi danni anche in alta valle Bormida, nelle Langhe, nella media valle Po e nel Saluzzese, oltre ad alcune valli cuneesi, proseguono gli interventi per la ricostruzione, ma restano molte criticità soprattutto per la messa in sicurezza dei corsi d'acqua.

I danni in Piemonte sono ammontati a 550 milioni di euro. Lo Stato ne ha stanziati 51 milioni lordi (pari al 10% del totale) che saranno trasmessi al territorio tramite la Regione. La Provincia di Cuneo ha ottenuto, per ora, il riconoscimento di 6.314.000 euro per investimenti di somma urgenza, anticipando con propri fondi gran parte della spesa. Gli uffici della Provincia hanno lavorato con molta efficenza e celerità, tant'è che ad un anno di distanza dall'evento l'importo finora rendicontato alla Regione ammonta a 5.386.305 euro (situazione aggiornata al 23 novembre 2017) e quello liquidato alle imprese che hanno lavorato sul territorio è di 5.937.710 euro (pari al 94% del totale). La Provincia attende ancora dalla Regione il trasferimento di buona parte dei finanziamenti, a saldo delle somme già spese.

Ma l'ente di Cuneo avrebbe bisogno di almeno 70 milioni di euro per i lavori di ripristino del territorio alluvionato provinciale e di almeno 140 milioni di euro per la sistemazione definitiva. Le criticità sono ancora tante, in particolare per quanto riguarda la manutenzione dei corsi d'acqua, come ricorderanno anche i sindaci del Cebano che sabato 25 novembre si incontrano a Ceva alla presenza di autorità del Governo e della Regione per chiedere la proroga dello stato di calamità naturale che consente tempistiche più snelle rispetto all'iter ordinario degli interventi e la possibilità di usufruire di ulteriori finanziamenti.

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