Gli effetti del cantiere si vedono già. Se ne sono accorti in molti, a Mondovì: si vedono osservando il profilo della “Madonnina” da lontano, guardando la sagoma del palazzone che da decenni delineava il profilo della collina con la sua compattezza, e che oggi sembra… meno compatto. Perché lo è: sono cominciate le prime opere di demolizione per “alleggerire” l’aspetto della Madonnina. E gli effetti estetici sono già percepibili, coi due piani più alti del condominio di via Vasco, ex Fincos e oggi di proprietà del fondo immobiliare delle Acli di Torino, che sono stati “aperti”. La gru, montata la scorsa settimana, è un altro segno tangibile.
Il cantiere è cominciato ufficialmente a febbraio. Ed era atteso da tanti mesi. Come molti ricorderanno, il condominio ha cambiato proprietà lo scorso anno: è stato acquistato dal Consorzio CASA, fondo immobiliare delle Acli di Torino, che lo ha comprato dalla precedente proprietà (Fincos, in cui da anni era entrato il gruppo Bain Capital Credit, fondo di investimento statunitense) col preciso scopo, e in accordo col Comune, di ricavarne un’ottantina di alloggi. Il progetto prevede una riduzione del volume, per ricavarne appartamenti di pregio e ad altissima efficienza energetica: trilocali ampi, con terrazzi coperti, che tuttavia verranno venduti a prezzi convenzionati e con contratti di affitto “a riscatto” (dopo un periodo di cinque anni si potrà riscattare col 100% della quota capitale versata). Il progetto è seguito dall’architetto doglianese Emanuele Albarello.
Proprio questa “riduzione del volume” prevede ciò che si sta cominciando a vedere: la demolizione di porzioni esterne, ricavando così le terrazze, non andando a costruire nuove porzioni, bensì lavorando in senso di “decostruzione”. Non è invece prevista la demolizione integrale di piani e il conseguente abbassamento dell’altezza del condominio (era una cosa di cui si parlava anni fa, ma poi non perseguita dai progetti successivi). Il risultato lo si comincia a vedere, o meglio ad “intravedere”.
NESSUNA VARIAZIONE ALLA STRADA: SI ALLARGA L’ACCESSO
Un anno fa, ovvero al momento dell’annuncio del cambio di proprietà, tornò a galla un discorso di cui si è parlato per anni: quello della strada di accesso. L’ipotesi di ripopolare quella zona, e in generale il quartiere di Piazza, con un’ottantina di nuove famiglie non può non tenere conto dell’aumento dei volumi di traffico di auto. Il precedente “piano di recupero” dell’immobile, quello che una quindicina di anni or sono prevedeva la costruzione di villette a fianco del condominio, ipotizzava la realizzazione di una strada a servizio delle nuove residenze che sarebbe andata a collegarsi a piazza d’Armi: ipotesi poi bloccata, fra variazioni e ricorsi al TAR, e del resto oggi quasi impraticabile per la vicinanza col Polo scolastico. Un anno fa si ipotizzò un tracciato viabile ancora diverso, collegando via Vasco con via Tortora: anche qua, tutto sfumato. Non si farà nessuna nuova strada: nelle ipotesi attuali c’è invece l’allargamento dell’intersezione di accesso su via Vasco, per fare in modo che chi sale possa svoltare agevolmente nella strada privata che conduce alla “Madonnina” senza dover “fare manovra” o procedere fino al piazzale sotto il Vescovile e invertire la marcia.
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