Consigliere e presidente scrivono al Governo. Con una lettera, inviata al ministro dello Sport Andrea Abodi e a quello della Difesa Crosetto, il consigliere provinciale Pietro Danna e il presidente Luca Robaldo hanno presentato una "proposta di integrazione con modifica delle disposizioni riguardanti i gruppi sportivi delle forze militari". Chiedendo che possano essere inclusi anche gli atleti paraolimpici maggiori dei 35 anni.
«La disciplina vigente appare limitante nel caso di atleti disabili - scrivono - , poiché buona parte di essi supera il predetto limite di età: basti citare, ad esempio, la nota vicenda del sig. Alex Zanardi, che ha iniziato il paraciclismo a 41 anni e ha riportato le vittorie alle Paraolimpiadi del 2012 a 46 anni, ed anche il caso del cuneese Diego Colombari, che ha conquistato l’oro nell’handbike, alle Paralimpiadi del 2021, all’età di 39 anni. Molto spesso, infatti, gli atleti paraolimpici (in particolare i paraplegici) sono vittime di incidenti in età più adulta e, dopo lunghi periodi di cura e riabilitazione, si dedicano allo sport conseguendo importanti risultati. Il D.L. n.36 del 28/02/2021, come nel tempo modificato ed insieme alle norme di attuazione dello stesso, introduce una stringente disciplina, sulla base della quale vengono successivamente banditi concorsi pubblici per titoli volti ad assumere atleti nei Gruppi sportivi delle forze armate (si veda, ad esempio, il bando di concorso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27/09/2022 che per la prima volta ha disposto l’assunzione di n. 14 atleti paraolimpici nelle “Fiamme Oro” della Polizia di Stato), i quali, tuttavia, pongono come limite di età massimo la soglia dei 35 anni. Ci permettiamo, quindi, di chiederVi che venga valutata l’opportunità di introdurre una nuova norma che renda possibile l’assunzione degli atleti paraolimpici over 35 nei Gruppi Sportivi delle forze militari, eventualmente subordinando tale possibilità al raggiungimento nelle discipline paraolimpiche di vittorie significative a livello nazionale e/o internazionale. Riteniamo che tale modifica della normativa vigente possa garantire la piena accessibilità al mondo del professionismo sportivo a quegli atleti che hanno incontrato la disabilità in fase più avanzata della loro vita, consentendo loro di poter al meglio esprimere le proprie capacità sportive ed al contempo recare lustro al nostro Paese nelle varie competizioni internazionali».
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