Due Supercoppe Primavera, un Campionato Primavera e un Torneo di Viareggio, parlano per lui. Luca Castiglia, centrocampista classe 1989 nato a Ceva e originario di Carcare è attualmente il “volto bello” del calcio professionistico; un ragazzo umile, con i piedi sempre ben piantati a terra, cresciuto nelle giovanili della Carcarese e presto notato dal Torino, prima di passare alla Juventus. Centrocampista tecnico e veloce, Castiglia nonostante i suoi 26 anni ha già alle spalle una carriera importante, specialmente in serie B, con il Vicenza (33 presenze e 5 gol) e con l’Empoli. Dall’anno scorso è in forza alla Pro Vercelli e in questo inizio di stagione si è saputo guadagnare la fiducia del mister, giocando con grande costanza e andando in gol già due volte in sole due partite, l’ultima nel posticipo di Serie B, domenica sera nell’1-1 esterno contro lo Spezia. Lo abbiamo contattato, per conoscerlo meglio e farci raccontare come vive questo suo momento importante dal punto di vista calcistico.
Luca, sei in un momento d’oro; giochi e segni a raffica, come ti senti?
L’anno è iniziato alla grande sia per me che per la squadra. Sono sereno questo perché la strada è ancora lunga e i conti si fanno alla fine; l’obiettivo primario di tutto il gruppo comunque resta la salvezza in serie B.
Com’è la piazza di Vercelli? Come ti trovi con i tifosi?
La piazza a Vercelli ha la sua storia e la sua tradizione. I tifosi e la squadra si trascinano a vicenda. É un ottimo ambiente.
Qual è il calciatore più forte con cui hai giocato?
Il calciatore più forte con cui ho avuto la fortuna di giocare è senza dubbio Alessandro Del Piero.
Hai tanti amici nel mondo del calcio?
Ho molti amici in serie B e con miei ex compagni di squadra dell'Empoli mi sento spesso. Mi sono sempre trovato molto bene con Ronaldo, siamo particolarmente legati.
Abbiamo visto su Facebbok una tua foto con Beckham, lo conosci?
Eh no, purtroppo no, non ho avuto l’onore di conoscerlo. Quella foto risale a tre anni fa, quando l’ho incontrato per caso durante una vacanza a New York.
A 26 anni sei in un gran momento, se riuscissi a disputare una stagione di alto livello potresti puntare alla serie A?
Non sono il tipo da fare questi calcoli; il Campionato è appena iniziato e devo solo pensare a raggiungere la salvezza con la Pro Vercelli. Per ora mi godo il momento, anche se ovviamente l’obiettivo mio, come quello di tutti i giocatori, è quello di arrivare, un giorno, in serie A.
Ormai vivi a Vercelli, quando torni a casa?
Sono valbormidese e a casa torno sempre molto volentieri. Appena posso, dopo le partite, torno a Carcare, dai miei amici e dalla mia famiglia.