“La Bra Ceva può diventare come la pista ciclabile della Riviera dei Fiori”

Calso e i sindaci interessati a colloquio con i vertici della pista ciclabile ligure, considerata "la più bella d'Europa".

Il Calso ha organizzato un incontro tra i 22 sindaci che aderiscono al Consorzio e i vertici della pista ciclabile della Riviera dei Fiori, per capire quel che potrebbe essere un domani la Bra-Ceva trasformata in un nastro d’asfalto riservato soltanto a chi pedala. Al tavolo di lavoro hanno preso parte i vertici di “Area24”, la società misto pubblico-privata che gestisce la pista ciclabile “più bella d’Europa”, per spiegare come dal nulla sia nato un successo senza precedenti: perché oggi la San Lorenzo al Mare-Sanremo, 24 chilometri di binari trasformati in una pista ciclabile attrezzata e in totale sicurezza, frequentata in qualsiasi periodo dell’anno da professionisti della bici come da gruppi di famiglie con prole, è senza dubbio un progetto riuscito.
«La prova più evidente – ha spiegato il direttore tecnico di “Area 24”, Sergio Raimondo – è che adesso i Comuni fanno a gara per diventare almeno una sede di tappa della pista, tanto che il progetto di estenderla oltreconfine, fino al Principato di Monaco, non è più una chimera». Il racconto dei fautori del progetto ha però convinto più di un sindaco che la formula potrebbe essere replicata con successo nel Cuneese, trasformando la Bra-Ceva in una suggestiva “pedalata” ai piedi di un patrimonio dell’Unesco: le colline delle Langhe. Proprio questo recente riconoscimento potrebbe essere la chiave per aprire più rapidamente la porta dei fondi europei, indispensabili per dare concretezza a un progetto sulla carta ormai da un certo numero di anni.
«A Bruxelles sono molto attenti verso questo tipo di interventi che puntano al recupero di un patrimonio esistente. Dunque con adeguati finanziamenti europei si potrebbe davvero assicurare una seconda vita a questa ferrovia dismessa, salvandola dal degrado in cui si trova oggi» dice Marco Botto, presidente del Calso.
Unione europea è la parola che più spesso i due gestori hanno usato, spiegando anche come sia stato utile il “gioco di sponda” della Regione Liguria che ha garantito un’adeguata assistenza tecnica per capire come trovare tra le maglie dei finanziamenti di Bruxelles quelli giusti per trasformare la San Lorenzo al Mare-Sanremo in quel che è oggi: uno dei richiami della Riviera dei fiori.
«Noi abbiamo tutte le carte in regola per replicare lo stesso successo lungo l’asse Bra-Ceva – aggiunge Botto –. Dobbiamo solo accelerare. Dopo aver ottenuto il via libera anche dal Magistrato del Po e la promessa del comodato d‘uso gratuito della linea da parte delle Ferrovie, dobbiamo partire al più presto con il progetto, senza se e senza ma. Anche per sfruttare al meglio l’onda lunga della promozione delle Langhe a patrimonio dell’umanità. C’è tutta una fetta di turismo che si muove nel mondo, spostandosi da un sito all’altro dell’Unesco. Sarebbe bello offrire loro un richiamo in più: un itinerario di 33 chilometri da percorrere in perfetta sicurezza pedalando». I 22 sindaci coinvolti nel progetto della Bra-Ceva sono d’accordo nel portare avanti l’iniziativa. Al tavolo era anche presente il consigliere provinciale Rocco Pulitanò: «Siamo disponibili a lavorare ad un progetto preliminare – ha detto –, ma ovviamente attendiamo il via libera delle Ferrovie all’utilizzo della tratta».

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