Coronavirus: «Ecco perché servono le misure di contenimento»

Coronavirus, parla l'assessore Icardi: «Ecco perché servono le misure di contenimento». Primo morto in Piemonte

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Coronavirus, parla l'assessore Icardi: «Ecco perché servono le misure di contenimento». Primo morto in Piemonte

«Più le misure vengono rispettate, e più la risposta sanitaria sarà efficace». Con una serie di slide tecniche e di dati puri, l'assessore alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi ha illustrato poco fa nel Punto stampa dell'Unità di Crisi. Facendo chiarezza su un punto che, nonostante siano passati giorni, ancora molti sembrano non aver compreso, ovvero: a cosa serve davvero chiudere le scuole, vietare le manifestazioni, eccetera. Ovvero, a cosa servono le misure di contenimento.

LEGGI QUA - LE MISURE PREVISTE: scuole ferme, niente manifestazioni

IL PUNTO SUI CONTAGIATI - Si registra la prima vittima tra i malati di covid-19 in Piemonte: deceduto un 80enne nell'ospedale di Tortona, affetto da varie patologie (era anche cardiopatico). Era positivo al coronavirus ma non è ancora stato confermato se il virus sia stato la causa primaria della morte. Su 550 test effettuati in Piemonte, 398 sono negativi, 47 in corso e 84 contagi sono "positivi" - ricordiamo che 1 solo di questi è stato confermato dall'Istituto superiore di sanità. Di questi 84, 43 persone sono in isolamento fiduciario domiciliare, 27 ricoverati in ospedale nei reparti di medicina e 14 in terapia intensiva. I casi: 16 in provincia di Alessandria, 41 in quella di Asti, 3 a Novara, 11 nel Torinese, 4 nel Vercellese, 5 nel VCO e 3 pazienti assistiti in Piemonte ma residenti fuori regione.

Icardi ha poi spiegato la ragione che sta alla base delle misure di contenimento, mostrando una serie di grafici: «L'espansione dell'epidemia sta crescendo - ha detto -. Se non si riesce a contenere, la curva di espansione crescerà fino a un livello in cui la risposta sanitaria che siamo in grado di dare non sarà più adeguata. Il problema è che le strutture sanitarie, ovvero i letti di terapia intensiva, sono e saranno in grave stress».

LA RIGA ROSSA- Nel grafico che vedete qua sopra, la curva gialla rappresenta la diffusione di un'epidemia in assenza di misure di contenimento. La curva blu, la diffusione in presenza di misure di contenimento (scuole chiuse, eventi cancellati, eccetera).

Il dato da tenere d'occhio però è la riga rossa: la capacità di risposta del sistema sanitario. Questo grafico indica che tutto quello che sta al di sopra della riga rossa (come il picco dei contagi della curva gialla) potrebbe non ricevere una adeguata risposta della sanità. Al di sopra di questa riga, ogni contagiato grave è una situazione di potenziale rischio altissimo.

Il significato delle misure di contenimento dunque è importantissimo: si deve abbassare il rischio di contagio per avere la certezza che non superino la possibilità del sistema sanitario di elargire le cure. Anche a costo di "prolungare" nel tempo l'epidemia.

Insomma il problema non è il tasso di mortalità, ma il fatto che una grande quantità di persone (non solo gli anziani) possono aggravarsi e richiedere  di essere curati in terapia intensiva - l'8,2%, secondo le stime regionali - e trovarsi senza letti, senza personale, senza strutture.

Fin quando ci sono letti a sufficienza, il problema è contenibile: ma i posti letto di terapia intensiva non sono infiniti. «Se la curva dei contagiati supera un certo limite, la nostra risposta sanitaria non basterà a più», spiega Icardi. A quel punto, il rischio diventa altissimo. «Il tasso di contagio di questo virus è di 2,5: vale a dire che ogni persona malata può contagiare 2,5 persone. le stime previsionali dimostrano un raddoppio ogni 2-3 giorni. l'isolamento domiciliare  dei malati e scuole chiuse sono le due misure più efficaci che esistano».

IL PIANO OSPEDALIERO
A partire da oggi, la Regione vara un maxi-piano ospedaliero per ricavare posti letto in tutte le provincie da dedicare esclusivamente ai malati affetti da coronavirus. Il piano totale prevede 88 posti letto di medicina infettiva (per i ricoveri pre o post rianimazione) e 64 posti di rianimazione. «I dati ci danno una percentuale dell'8,2% di casi contagiati che possono finire in rianimazione- ha detto Icardi -. Col piano che stiamo predisponendo potremo "coprire" l'emergenza anche se i contagi salissero a 600». Il piano riguarda anche Cuneo: al "Carle" verranno dedicati al covid-19 (qualora la situazione lo richiedesse) 30 posti di medicina e 5 letti di rianimazione.  Gli altri ospedali interessati sono Tortona (che da oggi è ospedale interamente dedicato all'emergenza covid-19, svuotato di tutti gli altri pazienti) Asti, San Luigi di Torino, Vercelli, Casale.

LEGGI QUI: Scenari previsionali Covid-19

UNICO NUMERO VERDE: 800.19.20.20
Numero verde sanitario attivo 24 ore su 24, a disposizione di tutti i cittadini che abbiano il dubbio di aver contratto il virus. Al telefono risponde personale specializzato, che esegue una sorta di pre-triage e, sulla base di una serie di domande e risposte, indica al paziente cosa fare o dove recarsi.

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