Venti giorni di permanenza domiciliare e l'obbligo di risarcire 1800 euro alla vittima. Pena confermata dal tribunale di Cuneo, venerdì 12 aprile, per tre uomini, originari del Marocco, un padre e due figli: erano stati condannati dal giudice di pace di Mondovì e, in appello, il magistrato di Cuneo ha confermato la sentenza. Secondo l’accusa, il pm Alessandro Borgotallo, i fatti si articolano in due episodi. Il primo si sarebbe verificato nei pressi di un ristorante kebab di Mondovì nell’aprile 2014. Gli imputati, M.E, S.E ed N.E. volevano farsi restituire dei soldi (alcune migliaia di euro) da un ambulante e per questo lo avevano aggredito anche a Ceva. L'uomo era fuggito in auto e i tre erano partiti all'inseguimento. Nel frattempo la vittima, guidando, aveva telefonato ai carabinieri e questi lo avevano invitato a fermarsi davanti alla caserma più vicina, quella di Vicoforte.
L'avvocato difensore aveva chiesto l'assoluzione osservando che non c'erano testimoni del fatto e che la caserma dei carabinieri di Vicoforte in quel momento era chiusa. Lievi le lesioni che sono derivate dall'aggressione: un'escoriazione al naso e la distorsione di un dito, tutto guaribile in 10 giorni.
Mondovì e Ceva: “spedizione punitiva” contro un commerciante nel 2014, tre condanne
Venti giorni di permanenza domiciliare e l'obbligo di risarcire 1800 euro alla vittima