«La Polizia cuneese è in continuo affanno con le poche risorse a disposizione nella gestione dei servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica nei servizi autorizzativi di Polizia quali detenzione di armi, espatrio ed immigrazione e soprattutto nel controllo del territorio». È la sintesi di un comunicato del Sindacato italiano dei lavoratori della Polizia di Stato (SIULP) a firma del segretario provinciale generale, Alessandro Digeronimo. «Il SIULP ancora una volta rinnova l’appello alle autorità competenti sul tema della sicurezza e si rivolge alle forze politiche della nostra Provincia – si legge nel documento – che troppo spesso rimangono silenti. La tutela della sicurezza è stata il tema principale della campagna elettore di tutte le forze politiche delle passate elezioni; oggi è finita nel dimenticatoio. Il Governo oggi ha raggiunto il primato delle mirabolanti promesse scritte in calce ad una circolare del dipartimento della Pubblica Sicurezza dal titolo: “Piano di rinforzi Estivi per l’anno 2019” del 6 giugno. Strabuzzando gli occhi leggevamo in prima pagina due operatori di rinforzo dal 19 luglio alla Polizia di Frontiera di Limone Piemonte e abbiamo pensato subito è arrivato lo sguardo attento del Dipartimento sulla nostra provincia. Così mentre la P.A.F. (Polizia di Frontiera francese) da anni da Ventimiglia passando per Limone Piemonte fino a Bardonecchia, fa posti di blocco lungo le valli, controllando una per una, automobili camper e rafforzando i controlli in ingresso ed in uscita dal territorio francese, la Polizia di Stato italiana (pensavamo) non resterà più a guardare impotente. E invece oggi dobbiamo denunciare che è stato tutto “un grande bluff”, nessun polizotto arriva e arriverà in questa provincia né di rinforzo ne aggregato».
«Per quanto tempo ancora possiamo resistere?»
«A Cuneo è presente una sola volante per turno, l’ufficio denunce è sprovvisto della presenza di un ufficiale di P.G. nelle ventiquattro ore, il personale destinato agli uffici dell’immigrazione, dei passaporti o in altre articolazioni viene costantemente impiegato in servizi di ordine pubblico nelle varie manifestazioni della provincia. Questa è la tutela del cittadino in termini di sicurezza in questa provincia? Solo il senso dello Stato della Polizia cuneese, l’attaccamento al dovere dei poliziotti, dei questori di uomini e donne che lavorano con dedizione e professionalità nonostante situazioni difficili e in qualche caso anche imbarazzanti mantengo a galla la macchina della sicurezza in questa provincia, ma per quanto tempo ancora possono resistere?». Il SIULP fa l’appello «a tutte le forze politiche cuneesi e soprattutto a quelle che governano il paese chiuse inspiegabilmente in un silenzio assordante. Vorremmo con questo appello smentire il detto che la sicurezza è figlia di tutte le opposizioni ma orfana di tutti i Governi. Chiediamo ancora ai governati: è questo il modello di tutela della sicurezza nazionale che lo Stato vuole in una provincia di confine?».
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