Coronavirus: un caso positivo a Fossano. I contatti stretti in isolamento domiciliare

Coronavirus: un caso positivo a Fossano. Il sindaco: «Situazione sotto controllo»

Covid: «In Piemonte i giovani si stanno contagiando più degli anziani»
Covid: «In Piemonte i giovani si stanno contagiando più degli anziani»

Coronavirus: un caso positivo a Fossano. Il sindaco: «Situazione sotto controllo»

C'è un caso di coronavirus a Fossano. Lo fa sapere l'Amministrazione comunale, che segnala come "in data 9 marzo è pervenuta comunicazione dall'Asl Cn1 riguardante un caso positivo al Covid-19 relativo ad un residente del comune di Fossano".

PIEMONTE: 13 DECESSI, 50 IN TERAPIA INTENSIVA -  Salgono a 13 i decessi di persone positive in Piemonte. Sono al momento 50 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Dopo l'impennata dei caso nelle ultime 12 ore la Regione Piemonte non ha più aggiornato il bollettino con il numero di casi positivi.

IL CASO A FOSSANO - Le autorità fanno sapere che "è già stata fatta l'indagine epidemiologica al fine di individuare i contatti stretti del caso, per i quali è stato disposto l'isolamento domiciliare fiduciario e la sorveglianza sanitaria che verrà mantenuta per un periodo di 14 giorni dall'ultimo contatto con il caso confermato". Inoltre, "gli interessati sono stati informati riguardo ai sintomi e le modalità di contagio della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso di comparsa dei sintomi e la necessità di misurare la temperatura corporea 2 volte al giorno (la mattina e la sera)". L'Asl "provvederà a contattare giornalmente gli interessati per monitorare il loro stato di salute".
Sul caso giunge il commento del sindaco Dario Tallone: "La situazione è sotto controllo e l'Amministrazione opera in contatto continuo con l'Asl Cn1 per monitorare costantemente lo svilupparsi dell'emergenza; invitiamo la cittadinanza a mantenere la calma, rispettare le restrizioni dei provvedimenti adottati dal Presidente del Consiglio dei Ministri e rispettare le misure di prevenzione igienico-sanitaria previste".

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ORDINE MEDICI DI TORINO: «PIEMONTE DEVE ESSERE ZONA ROSSA» - L'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino: «I dati di questa mattina riguardanti il Piemonte denunciano un notevole incremento dei ricoveri per pazienti affetti da COVID-19 rispetto a ieri. Il contagio sta dunque avanzando in modo esponenziale, con circa il raddoppio dei casi da un giorno all’altro. Come Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino riteniamo pertanto necessario che tutto il Piemonte sia considerato zona rossa, per limitare ulteriormente le occasioni di incontro e di aggregazione. Siamo consapevoli che la richiesta è dolorosa e impone sacrifici alla popolazione, ma è a nostro avviso indispensabile per tutelare la salute di tutti».

NUMERO DI EMERGENZA SANITARIA 800.19.20.20: la Regione ricorda che il numero 800.19.20.20 va chiamato SOLO per indicazioni sanitarie, e NON per ricevere informazioni sulle misure restrittive.
Al telefono risponde personale specializzato, che esegue una sorta di pre-triage e, sulla base di una serie di domande e risposte, indica al paziente cosa fare o dove recarsi. L'Unità di crisi della Regione Piemonte ricorda che il numero verde sanitario 800.19.20.20 non è deputato a dare chiarimenti su dubbi circa l’applicazione delle misure di contenimento disposte dal Governo. Deve essere utilizzato solo per ricevere indicazioni in caso si abbia il dubbio di aver contratto il virus.

 

MEZZO PIEMONTE IN FASCIA DI SICUREZZA - Il Governo ha emanato “Misure urgenti di contenimento del contagio allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del coronavirus COVID-19 nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria, Novara, Vercelli, Verbano Cusio Ossola. Un provvedimento, quindi, che va a “colpire” anche gran parte del Piemonte. Non si tratta di una vera e propria "zona rossa", ma di una "zona gialla rinforzata". Alcuni limiti per queste zone: chiuse le palestre, i centri sportivi di ogni tipo, le spa, i centri benessere o termali; chiusi i bar e i locali dopo le 18; chiusi tutti i musei, i cinema, sale bingo, discoteche; chiuse le stazioni sciistiche; chiusi i centri commerciali nei fine settimane. Per le province di Torino, Cuneo e Biella devono essere rispettate le limitazioni valide per il resto del territorio nazionale. In queste zone la sospensione dell'attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado è confermata fino al 15 marzo. Il compito di far rispettare i contenuti del decreto spetta ai prefetti, che possono avvalersi delle forze di polizia e del supporto dei Vigili del fuoco e dell'esercito. Il mancato rispetto delle disposizioni può essere punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, ai sensi dell'articolo 650 del Codice penale, che sancisce l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro,

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