Di cosa ha bisogno un cane per essere felice? Se pensate che bastino acqua, cibo e tanto amore siete fuori strada.
Sicuramente i bisogni fisiologici sono basilari: un’alimentazione corretta e bilanciata e avere a disposizione un luogo protetto dove riposare e non essere disturbato. Ma non finisce qui. Il cane ha anche bisogno di movimento, d’interazione con i suoi simili e con noi umani. Ha bisogno di sentirsi parte di un progetto comune, di vivere a contatto con le persone e gli animali del suo nucleo e con loro affrontare quella meravigliosa avventura che è la vita, questo è il bisogno profondo di appartenenza, che se non soddisfatto crea non pochi problemi: dalla buca in giardino alla devastazione del divano sino ad arrivare ad un cane triste ed apatico o a pericolosissime fughe.
Un altro bisogno importante è il sentirsi al sicuro, abbandonarlo in giardino o solo per tante ore al giorno non soddisfa certamente questa necessità. Un cane si sente sicuro quando può stare vicino agli altri membri del gruppo. Il sentirsi al sicuro è molto legato ad un altro aspetto che è la coerenza. Il cane parla un’altra lingua rispetto alla nostra e per quanto sia abile a leggere ogni nostro segnale ha comunque bisogno di chiare regole, che gli trasmettono sicurezza. Se Fido sale regolarmente sul divano o ci salta addosso per fare le feste nessun problema, ma non chiediamogli di capire che questo non si può fare con altre persone o quando abbiamo ospiti a casa e siamo vestiti eleganti, perché in questo modo il cane cadrà in uno stato di incertezza “posso farlo o non posso farlo?”, aumentando così il suo livello di insicurezza e trasformandosi gradualmente in un cane insicuro o che eviterà l’interazione con noi.
C’è un bisogno che dal mio punto di vista è bello soddisfare che è quello legato al dare importanza al cane: coinvolgerlo, permettergli di esprimere le sue doti, aiutarlo a crescere arricchendo il suo bagaglio esperienziale, ma anche osservarlo compiaciuti quando da solo risolve un problema e trova la sua soluzione. E’ il bisogno di gratificazione, di dare competenze al cane, di valorizzare il suo essere unico. Per questo vale di più un “bravo” che un rimprovero. Il cane è felice quando ci vede felici e farà ogni cosa per compiacerci e se un suo atteggiamento crea in noi soddisfazione lui lo utilizzerà spesso: provare per credere.
Ricordiamoci che i cani non sanno cosa sono i dispetti: se fanno qualcosa che in gergo umano chiameremmo dispetto dobbiamo sapere che di solito sono l’unico modo che ha il cane per dirci che uno dei suoi bisogni non è stato appagato. Allora bisogna metterci nei suoi panni e capire cosa non va, chiederci chi è e scendere magari a compromessi: se gentilmente ci ha accompagnato in un lunghissimo tour nel nuovo centro commerciale ripaghiamolo accompagnandolo in un’esplorazione del bosco più vicino. Un cane non è un figlio ma un compagno e soprattutto è un essere diverso da noi con specifiche esigenze e bisogni, riflettiamoci su!
Per GEA, Estelo Anghilante - Operatrice in zooantropologia
Nella foto, Piera, ospite del Canile Rifugio 281 di San Michele Mondovì