Prosegue il dibattito politico circa il decreto del governo, che include il Piemonte tra le zone rosse. Alberto Cirio, governatore del Piemonte, si era espresso criticamente circa il provvedimento. Il ministro della Pa, Fabiana Dadone ha indirizzato una replica a Cirio, bacchettando il suo atteggiamento, rimproverandogli di aver "cambiato atteggiamento" dopo aver chiesto al governo "Azioni forti".
Ora il consigliere Paolo Bongioanni risponde alle critiche di Fabiana Dadone con una lunga nota. «Noto con sorpresa che la ministra Fabiana Dadone di Carrù si è svegliata miracolosamente dal torpore, accompagnata a ruota dalla sindaca di Torino Chiara Appendino - scrive - Da piemontese e cuneese mi sarei aspettato che si prodigasse per difendere la sua terra dalla delirante collocazione in zona rossa da parte di un governo che rivela, per l’ennesima volta, incapacità e inadeguatezza, invece la ministra si è svegliata per attaccare il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, semplicemente perché quest’ultimo vuole avere chiarezza dal Ministro Speranza, sapere perchè si siano utilizzati dei dati vecchi di 11 giorni per calcolare i parametri che vanno a ferire, sfregiare e distruggere il polmone pulsante dell'economia della nostra terra: la piccola e media impresa del Piemonte e della Lombardia, oltre che a privare totalmente della libertà i cittadini di 4 Regioni italiane».
Bongioanni non si ferma al dato politico e attacca frontalmente il ministro anche sul fronte della preparazione personale: «Non conoscendo la storia del ministro Dadone ho fatto la cosa più semplice, sono andato a fare due ricerche su internet e su Wikipedia ed ho letto quanto segue: “divenendo praticante abilitato, senza tuttavia superare l’esame di abilitazione per la professione di avvocato”. Quindi noi abbiamo un ministro della Repubblica italiana che come curriculum ha fatto qualche mese il praticante avvocato ed è stato bocciato all'esame di Stato per poi diventare deputato e quindi ministro, e che non è neanche stata eletta alle elezioni comunali di Mondovì, candidatasi nel maggio 2012!».
Bongioanni riserva duri strali anche alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, anche lei critica rispetto a quanto detto da Cirio, rimproverandole una gestione fallimentare della città.
«Ma la domanda ritorna - conclude Bongioanni -: per quale motivo stanno cercando di distruggere l'economia che tiene in piedi l’Italia? Tutte domande a cui dovremmo dare una risposta, e che sicuramente io cercherò di dare nei prossimi giorni, ma la prima che mi viene a caldo è: “Perché abbiamo mandato a Roma gente che non ha mai lavorato un giorno nella vita e che è completamente avulsa dal mondo del lavoro, dell'impresa e della produzione?»
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