I frangenti emergenziali di questa pandemia ci hanno abituato al paradosso di "Frequently Asked Questions", chiarimenti che dovrebbero far luce sulle zone grigie del decreto legge in vigore e che spesso non fanno altro che creare ulteriore confusione. Si direbbe il caso del recente chiarimento pubblicato dal Cai, in seguito al quesito posto dall'associazione al Ministero dell'Interno. Il ministero ha chiarito ulteriormente il tema delle escursioni e dell'attività sportiva individuale in montagna, affermando che: «Al riguardo, si richiamano gli orientamenti espressi con le FAQ recentemente pubblicate sul sito istituzionale www.governo.it (Sezione “Spostamenti”), nelle quali, con riferimento alla diversa classificazione dei vari territori regionali, viene precisato che: in area gialla è possibile recarsi in un altro Comune, dalle 5.00 alle 22.00, per fare attività motoria o sportiva, purché si trovi nella stessa Regione o Provincia autonoma (quest’ultima limitazione è prevista fino al 15 febbraio 2021); in area arancione è possibile recarsi in un altro Comune, dalle 5.00 alle 22.00, per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune (per esempio, nel caso in cui non ci siano campi da tennis), purché si trovi nella stessa Regione o Provincia autonoma; in area rossa è consentito svolgere l’attività sportiva esclusivamente nell’ambito del territorio del proprio Comune, dalle 5.00 alle 22.00». Il Cai dunque ha diramato una precisazione, sottolineando che «ad essere consentita al di fuori del proprio Comune, è solo ed esclusivamente l’attività sportiva e non la semplice gita o la passeggiata, e che lo spostamento deve limitarsi all’attività stessa, con rientro nel proprio Comune immediatamente dopo averla praticata. Tutto ciò, naturalmente, nel pieno rispetto delle altre regole generali che attengono l’attività sportiva e cioè: esercizio in forma individuale; rispetto della distanza di almeno due metri; divieto tassativo di assembramento».
Resta piuttosto difficile capire dunque il confine tra chi faccia attività sportiva e una semplice gita o una passeggiata.
La montagna torna protagonista: nel weekend boom di escursionisti nelle valli
Gli impianti resteranno chiusi fino al 15 febbraio, ma l’attività sportiva individuale è consentita. Non solo: il Governo ha chiarito inequivocabilmente che
è possibile anche spostarsi fuori dai confini del proprio Comune (non della Regione) per praticare lo sport preferito, se non si ha la possibilità di farlo diversamente. Così, a partire dal weekend, si è assistito a un netto incremento di escursionisti, ciaspolatori, sciatori di fondo, sci alpinisti e appassionati di ogni tipo di sport di montagna. Sentieri e piste sono stati invasi da tanti sportivi desiderosi di godere finalmente di un po’ di moto all’aria aperta e anche le attività commerciali, che a vario titolo offrono servizi (dal noleggio alle guide turistiche) hanno potuto tirare fiato. Come già in estate, la montagna si riscopre meta ideale per ristabilire un contatto con la natura e muoversi in sicurezza, nel rispetto delle restrizioni.
Seconde case ed escursioni: le Faq del Governo
Sul tema dell’attività sportiva (comprese escursioni e ciaspolate) sono stati diramati chiarimenti nella sezione Frequently Asked Questions, sul sito ufficiale del Governo. Si garantisce la possibilità di recarsi in un altro Comune (dalle 5 alle 22) per fare attività sportiva, ma solo qualora questa attività non sia disponibile nel territorio del proprio. In soldoni: se si è appassionati di tennis e nella propria città non ce ne sono si possono raggiungere gli impianti più vicini, purché nella stessa Regione. Inoltre è possibile “sconfinare” in altri Comuni, se si sta praticando uno sport che prevede uno spostamento (come jogging o ciclismo) a patto che questo sia comunque funzionale all’attività sportiva e che la destinazione coincida con la partenza. Inoltre, «si ricorda che, ai sensi del Dpcm, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti è equiparata al territorio comunale la fascia territoriale circostante, fino a una distanza di 30 km dai relativi confini. Si ricorda che, durante lo svolgimento dell’attività sportiva, è sempre necessario mantenere la distanza di almeno 2 metri dalle altre persone». Stando a questo testo, anche le escursioni in montagna, con le ciaspole ad esempio, o con gli sci di fondo, sembrerebbero rientrare pienamente nel concetto di attività sportiva, ed essere consentite anche a chi non dovesse risiedere in Comuni di montagna. Inoltre le Faq permettono esplicitamente alle guide turistiche all’aperto di esercitare la propria attività (in area gialla e arancione) nell’osservanza delle restrizioni. Ricordiamo i chiarimenti anche sul tema delle seconde case: dal 16 gennaio non è stata reiterata l’esclusione delle abitazioni non principali ubicate fuori regione. Lo spostamento dalla seconda casa al luogo di lavoro dopo il 15 gennaio dunque va considerato giustificativo di un nuovo rientro nella seconda casa. Naturalmente occorre poter comprovare il possesso dell’immobile in questione, con documenti anteriori al 14 gennaio 2021 (non valgono le locazioni brevi successive a quella data). La casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare.