Una banda di professionisti del furto. Dodici arresti, per “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati in abitazione, in esercizi commerciali e di ricettazione”: a finire in manette sono 12 persone (8 uomini e 4 donne), 11 delle quali nomadi sinti piemontesi, per la maggior parte residenti fra Magliano e Rocca De' Baldi.
È l'operazione "OCTAVIA", conclusa questa mattina poco prima dell'alba che ha coinvolto circa 100 militari dei Comandi Provinciali di Cuneo ed Asti. A coordinare le operazioni, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cuneo che hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della misura cautelare (emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cuneo su richiesta della locale Procura della Repubblica) a carico di 12 persone ritenute a vario titolo responsabili di “Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati in abitazione, in esercizi commerciali e di ricettazione”. Di queste, 8 sono custodie in carcere (5 uomini e 3 donne), 1 agli arresti domiciliari (uomo) e 3 sottoposizioni ad obblighi di dimora e di presentazione alla p.g. (2 uomini e 1 donna).
Altri tre sono stati denunciati.
Per la maggior parte si tratta di persone legate da vincoli di parentela o che si conoscevano da tempo (già rimasti coinvolti in altri procedimenti penali in concorso tra loro).
LA BASE LOGISTICA NEL MONREGALESE
La maggior parte degli indagati (di età compresa tra i 50 e i 18 anni) risiede tra i comuni di Magliano Alpi e Rocca de Baldi, laddove gli inquirenti ritengono ci fosse la "base logistica" della banda. Era qui che il gruppo si riuniva, decideva dove e come colpire e pianificava nel dettagli le "spedizioni".
L’indagine è cominciata nel settembre del 2020. Si parla in tutto di 58 episodi tra furti e ricettazioni: 30 furti aggravati in casa (28 consumati in provincia di Cuneo, 1 in provincia di Asti e 1 in provincia di Pavia), 23 furti aggravati in esercizi commerciali, tutti siti in provincia di Cuneo, 2 scippi, 2 episodi di ricettazione e 1 furto aggravato su un'auto. Il valore complessivo della refurtiva trafugata è stato quantificato in più di 100 mila euro, consistente in particolare in oro, preziosi vari, elettrodomestici ed abbigliamento, rubati dalle abitazioni e abbigliamento vario per uomini, donne e bambini, generi alimentari, piccoli elettrodomestici e giochi elettronici, rubati dagli esercizi commerciali.
COME "AGIVA" LA BANDA
«Nel corso delle indagini - comunicano i Carabinieri - è emersa una peculiare suddivisione dei compiti tra gli indagati: gli uomini si occupavano dei furti in abitazione, mentre le donne di quelli ai danni degli esercizi commerciali. Gli stessi, per portare a compimento i colpi programmati, disponevano di strumenti da scasso, mezzi di comunicazione ed autovetture con targhe artefatte per effettuare i sopralluoghi e successivamente i furti veri e propri. I furti in abitazione sono stati consumati prevalentemente in assenza dei proprietari, ma in talune occasioni gli indagati, trovatisi di fronte a donne anziane presenti in casa, hanno agito anche in loro presenza, spacciandosi per appartenenti alle Forze dell’Ordine, per postini o medici al fine di carpirne fraudolentemente la fiducia e portare a compimento il furto. In una circostanza, nel corso di un furto in un’abitazione di Barge, gli indagati hanno portato via anche un cucciolo di cane che è stato sottratto alla madre dopo averle spruzzato addosso della vernice al fine di inibirne la reazione, compiendo di fatto il reato di maltrattamenti di animali. Nel corso delle perquisizioni eseguite stamane dai Carabinieri presso le abitazioni degli indagati, sono stati ritrovati e sottoposti a sequestro arnesi atti allo scasso, radio ricetrasmittenti, televisori, elettrodomestici, capi di abbigliamento griffati, una bici ed altro in corso di catalogazione, il tutto sottoposto a sequestro poiché ritenuto provento dell’attività delittuosa. Gli indagati raggiunti dalla misura della custodia cautelare in carcere sono stati condotti presso le Case Circondariali di Cuneo e Torino “Lorusso ne Cutugno”».