Per quarant’anni la lapide intitolata a don Giorgio Oderda era rimasta all’interno del corridoio laterale della Casa canonica. Ora, grazie all’interessamento della Pro loco, è tornata nella sua posizione originale, sulla facciata dell’edificio, visibile a tutti. L’inaugurazione questa mattina, 4 novembre, in occasione della Festa dell’unità nazionale e delle forze armate. La storia del piccolo monumento che Carrù dedicò al suo amato parroco risale al 1977, quando l’allora direttivo della Pro loco promosse la raccolta fondi in paese (in tutto si arrivò ben a 643 mila lire). All’arciprete Giorgio Oderda è legato il ricordo del “miracolo di Carrù” in quel 18 agosto 1944 quando il paese scampò alla rappresaglia dei nazisti, dopo l’uccisione di tre soldati tedeschi. Il parroco, assieme al piozzese Achille Arduino (che parlava tedesco) chiese misercordia e così fu: si evitarono morti e distruzione.
Ora si è ripreso in mano il corso della storia, con l’avallo del parroco, don Domenico Prandi, e la sensibilità dell’attuale direttivo Pro loco, la lapide è stata nuovamente svelata e ripristinata. Merito anche dell’interesse di Pier Luigi Tomatis, memoria storica del paese che non si è mai stancato di sottolineare l’importanza di quell'evento. Ha ricordato la figura dell’arciprete Oderda con un appassionato discorso: «Fu in servizio a Carrù dal 1937 fino alla sua morte nel ’54, a soli 57 anni. È stato il mio parroco, l’ho conosciuto bene. Fu un uomo di grande misericordia, ha dato sempre tutto quello che aveva ai poveri. Ai malati, sotto il cuscino infilava un biglietto da 50 lire e il pane, allora, costava 45 lire al chilo».
Nella cerimonia ufficiale il sindaco Nicola Schellino ha ricordato i simboli dell’Unità d'Italia e i suoi caduti:«Il freddo delle lapidi va scaldato con il nostro ricordo, la nostra riconoscenza». Erano presenti i bimbi delle Elementari a fare da “connettori” tra il passato e il presente nel lungo fiume della storia. Con loro i rappresentati degli alpini (con il capogruppo Giorgio Pellegrino), il maresciallo dei Carabinieri di Carrù Maria Grazia Piperis, con il commissario di Polizia Locale Luciano Aimo e le vigilesse Franca Fenu e Stefania Tomatis, assieme ai rappresentanti dell’Amministrazione e del mondo dell’associazionismo. Il parroco, don Prandi, ha preceduto alle benedizione delle corone di alloro sulla facciata del Municipio.