40 anni fa a Piazza l’esplosione nell’ex Ospedale: il ricordo delle famiglie delle due vittime

Edoardo Cigliutti, 25 anni. Enzo Odasso, 20 anni. Il primo di Mondovì, il secondo di Montaldo. Questi i nomi dei due lavoratori dell'ospedale di Mondovì che persero la vita 40 anni fa: il 26 dicembre 1981, un sabato mattina. Un fatto di cronaca tremendo, per Mondovì.

L’esplosione e il collega ferito
L’esplosione avvenne nel vecchio ospedale di Piazza: poco dopo le 7 del mattino saltò in aria la cisterna di vapore nel locale lavanderia, i due addetti persero la vita e quattro persone risultarono ferite. La deflagrazione danneggiò il centro trasfusioni e il laboratorio analisi, causò anche un parziale crollo della pediatria (per fortuna, completamente vuota). A raccontare cos’era avvenuto fu poi Aldo Parolini, collega delle due vittime all’epoca 46enne, che rimase ferito nella deflagrazione. Odasso scese nel locale caldaie e aprì il portellone: il vapore lo investì completamente, scaraventandolo a terra e ustionandolo. Morirà qualche ora dopo, all’ospedale di Cuneo. L’esplosione travolse tutto il seminterrato, facendo crollare il soffitto. Cigliutti è morto sotto le macerie, il suo corpo venne trovato dopo quasi quattro ore di scavi. «Non so come ho fatto a uscire vivo da quell’inferno – fu la testimonianza di Parolini –. Edoardo forse ha cercato di scappare, ma dalla parte sbagliata».

Chi erano le vittime
Edoardo Cigliutti
Aveva 25 anni, era nativo di Piazza e viveva in zona Tetti Ellero con la moglie Cristina, con cui si era sposato da circa un anno.
Enzo Odasso
Aveva 20 anni, era nato a Montaldo ma viveva a Piazza in via Santa Croce, con papà (che lavorava a Ceva), mamma e due sorelle.

IL RICORDO DELLE FAMIGLIE
I più non ricordano, ma nell’ospedale di Mondovì Piazza, in quello che era un giorno di festa, la caldaia esplose portandosi via la vita di due giovani di 20 e 25 anni, Enzo ed Edoardo. Per noi famigliari ogni anno è scandito da un dolore mai cancellato, e di anni ne sono trascorsi quaranta. Un grazie va a quella persona semplicemente ed essenzialmente umana che è stata il dottor Magni, il quale ha saputo ascoltare e farsi carico del dolore di due famiglie che non vedevano ricordati i loro cari. Lui, ponendo una targa commemorativa nell’ingresso del nuovo ospedale, ha permesso di ricordarli, oggi e per sempre. Cari Enzo ed Edoardo, oggi come allora siete sempre nei nostri cuori.
Famiglie Odasso e Cigliutti

Dal 2018 una targa, posta nell'ospedale, ricorda le due vittime:

Le vacanze di Natale salvarono i bambini
I bambini non c’erano. Era il 26 dicembre, Santo Stefano, ed erano stati tutti mandati a casa per le vacanze di Natale. Una coincidenza incredibile, che consentì di non trasformare una bruttissima tragedia in un disastro che fa venire freddo solo a pensarci. Perché i locali esplosi erano attaccati alla Pediatria, dove nei giorni prima erano ricoverati 5 bimbi con le mamme ad assisterli. «Non voglio pensare a cosa sarebbe successo – fu il commento dell’allora presidente dell’USL Giuseppe Ferrua, il sindaco di Bastia –. Se fosse successo in un giorno lavorativo, con la gente in coda per i prelievi, con medici e personale nel laboratorio analisi… non voglio pensarci». Queste sono le parole rilasciate all’Unione Monregalese di quel dicembre 1981. Il nostro settimanale dedicò la prima pagina al terribile episodio e una pagina interna, con foto che ancora oggi appaiono drammatiche. Intervennero sul giornale anche il sindaco Lissignoli e il vescovo mons. Giustetti.

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