Scuola e “green pass”, si cambia. Se vaccinati o guariti si resta in classe

Il ministro Speranza: «Andiamo verso un tempo nuovo». «Non vogliamo discriminare nessuno, ma è un’indicazione di marcia, un segnale. La politica si fa anche indicando dei percorsi» ha spiegato il ministro dell’istruzione, Bianchi

Scuola

Dopo la riunione del Comitato tecnico scientifico il Consiglio dei Ministri ha varato oggi, mercoledì 2 febbraio, un nuovo decreto legge dedicato alla gestione della pandemia in atto. Un testo che non aggiunge restrizioni e che segna un primo passo verso una nuova fase e toccando il "green pass" e la scuola con una novità importante: dalle Elementari in su se vaccinati o guariti si resta in classe. «Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura – ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Draghi –. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti. I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti. Vogliamo un Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi».

Il Decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Probabilmente, quindi, da lunedì 7 febbraio.

“GREEN PASS” – «Le certificazioni verdi COVID-19 rilasciate dopo la terza dose hanno efficacia senza necessità di nuove vaccinazioni. Al regime di chi si è sottoposto alla terza dose è equiparato chi ha contratto il COVID ed è guarito dopo il completamento del ciclo vaccinale primario». In sintesi, il “Green pass" per i vaccinati con tre dosi e i guariti con due dosi non avrà più una scadenza. Eliminati anche dei divieti anche in zona rossa per chi è in possesso del "green pass rafforzato".

SCUOLA – «Lavoriamo per ridurre la didattica a distanza e ci siamo mossi in questo impianto» e «andiamo verso un tempo nuovo» ha sottolineato il ministro della sanità, Roberto Speranza. La novità più importante riguarda le presenze in classe: i vaccinati e i guariti non andranno più in Dad. «È giusto a questo punto della pandemia – ha aggiunto Speranza –. I vaccini sono uno strumento essenziale per aprire una fase nuova». «Non vogliamo discriminare nessuno, ma è un’indicazione di marcia, un segnale. La politica si fa anche indicando dei percorsi» ha spiegato il ministro dell’istruzione, Bianchi, rispondendo alla posizione della Lega Nord, che non ha partecipato al voto, contraria alla distinzione tra vaccinati e no.

Lo spazio della Dad passa da dieci a cinque giorni, ma le novità sono tante nei diversi ordini scolastici.

INFANZIA. Con un solo caso si sospendevano le lezioni per dieci giorni. Il nuovo decreto porta a cinque i casi per lo stop che diventa di cinque giorni.

Il testo: «fino a quattro casi di positività accertati tra gli alunni presenti in classe, l’attività didattica prosegue per tutti in presenza con l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 da parte dei docenti fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso accertato positivo al Covid. Con cinque o più casi di positività nella stessa sezione o gruppo classe, si applica alla medesima sezione o al medesimo gruppo classe una sospensione delle relative attività per una durata di cinque giorni». Obbligo «di effettuare un test antigenico rapido o molecolare o test antigenico autosomministrato alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell'ultimo contatto».

PRIMARIA: Oggi la Dad scattava dopo due casi e per dieci giorni, adesso solo al quinto caso e per cinque giorni, ma solo chi non è vaccinato o guarito da meno di 120 giorni.

La sintesi: «Fino a quattro casi di positività, si continuano a seguire le attività didattiche in presenza con l’utilizzo di mascherina FFP2 da parte di docenti e alunni con più di 6 anni di età e fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso accertato positivo al COVID-19. Inoltre, è obbligatorio effettuare un test antigenico rapido o autosomministrato o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto»;  «Dal quinto caso coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di mascherine FFP2 da parte di docenti e alunni con più di 6 anni di età per dieci giorni. Per coloro che posseggano un’idonea certificazione di esenzione dalla vaccinazione, l’attività didattica prosegue in presenza. Per gli altri alunni si applica la didattica digitale integrata per la durata di cinque giorni».

SECONDARIA: Qui la distinzione tra vaccinati c’era già in alcune situazioni. Ora dopo il secondo caso andranno in Dad solo i non vaccinati o chi non ha contratto la malattia.

La sintesi: «Con un caso di positività tra gli alunni, l’attività prosegue per tutti in presenza con l’utilizzo della mascherina di tipo FFP2 da parte di alunni e docenti. «Con due o più casi di positività tra gli alunni, coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di mascherine FFP2 per dieci giorni; per tutti gli altri le attività scolastiche proseguono in didattica digitale integrata per 5 giorni».

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