Tre edifici, comunicanti tra di loro tramite un corpo trasversale che li attraversa tutti: una Scuola dell'Infanzia, a pianta circolare, la scuola Primaria rettangolare e la Secondaria, triangolare, con una palestra al chiuso adiacente. All'esterno, una vasta area verde, comprensiva di impianti sportivi all'aperto, un parco giochi e un piccolo spazio, un auditorium per spettacoli ed eventi all'aperto. È la panoramica del nuovo polo scolastico peveragnese, un sogno da 11.170.000 euro (solo per i costi dell'intervento circa 8 milioni) messo su carta dallo Studio Settanta7 (con sedi in Torino, Milano, Lione ed Acireale), in uno studio di fattibilità che sarà utile a concorrere per i vari bandi disponibili per ottenere i finanziamenti. Un progetto di cui si parla da diversi mesi e che l'Amministrazione di Peveragno ha presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa, che si è svolta nella serata di mercoledì. Il video dell'intervento è stato ripreso integralmente ed è disponibile sul canale You Tube di Peveragno. Il sindaco Paolo Renaudi, ha presentato la nuova scuola e illustrato le strategie in campo per ottenere i necessari finanziamenti.
«Il Pnrr ovviamente è una grossa opportunità, se questo progetto dovesse piazzarsi bene in graduatoria potremmo ottenere il finanziamento necessario, ci sono molte risorse destinato a scuole e palestre, diversamente puntiamo al piano triennale dedicato alle opere pubbliche con i fondi al Ministero dell'Istruzione e gestiti dalla Regione. Inoltre si fa affidamento sui fondi Gse, destinati a efficientamento energetico e adeguamento sismico».
Il sindaco ha anche chiarito i criteri che hanno concorso alla scelta della nuova area: la scuola sorgerà lungo via del Lazzeretto, nel tratto che incrocia con via Tetti Vigna. «Per via della conformazione del territorio peveragnese, con la collina di San Giorgio e il torrente Bedale, le uniche ipotesi possibili per lo sviluppo sono sul fronte opposto. Abbiamo individuato alcune opzioni, in aree verdi vicino al concentrico e alla fine abbiamo individuato quella che ci sembrava migliore. Sono in corso accordi con i proprietari di questi terreni. Vorremo raggiungere accordi bonari, senza dover ricorrere allo strumento dell'esproprio, che comunque abbiamo a disposizione» ha chiarito il sindaco «Preferiamo il dialogo, naturalmente, anche per maggiore rapidità nella procedura e più veloce disponibilità di fondi su cui lavorare. Poi intendiamo curare al meglio gli interessi di questi cittadini che cederanno i terreni, faremo in modo che abbiano le migliori condizioni possibili».
Sono intervenuti i professionisti dello studio Settanta7, che hanno curato il progetto, per illustrare nei dettagli la planimetria dell'edificio e la disposizione delle aule. Nel corso della conferenza stampa ha presenziato anche la preside dell'istituto comprensivo, Stefania di Battista, la vicesindaco e assessore alla cultura, Vilma Ghigo, e Flavio Battifollo, consigliere e rappresentante del Consiglio d'istituto.
«Il progetto è ambizioso, ma porterà sicuramente risorse che andranno a vantaggio della comunità scolastica e di tutto il paese: siamo contenti che si realizzi e diamo disponibilità a effettuare sopralluoghi quando sarà il momento, per vedere gli spazi e valutare la conformazione. Da parte nostra c'è la massima collaborazione» commenta Di Battista.
Sono difficili ovviamente le previsioni sulle tempistiche dell'opera, completamente subordinate alla possibilità di reperire o meno i fondi necessari, e sarà necessario fare un ragionamento su eventuali lotti, in caso di finanziamenti in arrivo a più tranche. Il Comune non esclude la possibilità di accendere dei mutui per perseguire l'obiettivo, se fosse necessario. L'architetto Daniele Rangone stima che, i tempi del cantiere con le tecnologie attuali, potrebbero essere di 18 mesi. In ogni caso il primo cittadino ha fatto nuovamente il punto sulle ragioni della scelta di realizzare un nuovo polo da zero, in alternativa alla volontà di ristrutturare l'esistente o recuperare un contenitore vuoto in paese.
«Dalle analisi con i professionisti questa è parsa la scelta migliore, da tutti i punti di vista - ha spiegato Renaudi - Intanto le scuole attuali in centro paese hanno delle criticità anche dal punto di vista del luogo. Peveragno è cresciuta molto e oggi di fatto si trovano in centro, con delle problematiche non indifferenti a livello di gestione del traffico. Inoltre rischiavamo di spendere molti più soldi per ritrovarci poi con una scuola comunque vecchia, sia in termini di sostenibilità energetica (requisito oggi indispensabile) che di spazi. Oggi con questa scelta abbiamo la possibilità di avere un edificio conforme a tutti gli standard, in un'area comodamente raggiungibile e con ampi parcheggi, con tutte le risorse che servono a un istituto»
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