Da venerdì via in Piemonte alle vaccinazioni col vaccino "Novavax". Non usa l'mRNA ma le "proteine ricombinanti"
Da venerdì in Piemonte partono le vaccinazioni col vaccino "Novavax": un vaccino diverso da quelli Pfizer, Moderna perché non utilizza l'RNA messaggero ma le "proteine ricombinanti". A causa di questa sua caratteristica, il vaccino ha riscosso meno "opposizione" tra coloro che da un anno circa contestano gli altri tipi di vaccini. È il quinto vaccino a essere autorizzato dopo Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson.
In Piemonte ne arriveranno le prime 60 mila dosi. «Sappiamo che questo vaccino ha raccolto l'interesse di molti fra gli scettici - ha affermato oggi il presidente Cirio in una conferenza stampa - : noi crediamo sia giusto tentare di convincere ogni cittadino, dunque partiremo con queste somministrazioni». Il vaccino sarà utilizzato esclusivamente per prime dosi, perché non consente di essere "mescolato" ad altri: chi comincia il ciclo vaccinale col "Novavax" deve portarlo avanti con lo stesso vaccino, e chi ha già effettuato altre dosi coi vaccini precedenti non può usare ora questo.
«Il Piemonte è la seconda regione italiana per quantità di dosi somministrate - ha detto ancora Cirio -: siamo al 95% della platea che ha aderito alla campagna vaccinale e all'83% del totale della popolazione vaccinabile».