Ha cominciato per caso, forse per noia. Con una biro. E un pezzo di carta, recuperato sul bancone in cui ha lavorato per anni, restando dietro al vetro dove tutti erano abituati a vederlo. Ed è finita che i suoi biglietti disegnati, rinati come segnalibri o oggetti da decorazione, sono arrivati in mezzo mondo. Va in pensione Carlo Langhetti, il bigliettaio-artista della Stazione di Mondovì. Nel 2019 i suoi lavori furono esposti in mostra al Caffè Sociale.
La sua passione non nasce in Accademia. Viene alla luce un giorno qualsiasi, sul posto di lavoro. «Mi trovai in mano un biglietto col retro bianco – ci racconta –, uno dei tagliandi a uso interno per le biglietterie. Iniziai a scarabocchiarlo con una biro, senza alcuna pretesa. Cominciai così». Ma il “biglietto d’arte” colpisce. Anche perché Carlo, pur senza avere la tecnica, ha stile. I suoi biglietti disegnati iniziarono a diventare regali per gli amici. Poi la voce si è sparsa. «Non ho frequentato corsi particolari… non posso nemmeno dire di “saper disegnare”. Faccio tutto a mano libera. Mi stupii quando qualcuno mi venne a raccontare che aveva sentito parlare dei miei biglietti. O quando venni a sapere che i miei disegni erano arrivati chissà dove nel mondo, portati da quelli a cui li avevo donati».
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