Il sindaco non si dimette. A Vicoforte, dove pochi giorni fa la maggioranza si è spaccata, con due assessori (Roberto Botto e Lucia Polleri) e un consigliere (Bruno Cavallo) che hanno rotto col sindaco, Valter Roattino non fa passi indietro. La Giunta verrà rimessa in sesto e i posti vacanti saranno riempiti con assessori esterni.
Una è già stato nominata: Elena Cuniberti, con delega al Commercio e al sociale (consulente del lavoro, è anche volontaria del Gruppo civico di Protezione civile cebano; è anche nell'Associazione monregalese "Mondodidonna"); l'altro era un nome che circolava addirittura già prima dell'uscita di Botto dalla Giunta, ovvero l'ex sindaco cebano Davide Alciati, oggi consigliere di minoranza a Ceva (ne avevamo scritto alcune settimane fa), al Bilancio.
Dal punto di vista politico, il cammino di Roattino non è facile: le minoranze ora contano sette posti in Consiglio, contro i cinque (più il sindaco) dell'Amministrazione. La maggioranza non esiste più. I voti, di volta in volta, andranno necessariamente ottenuti col supporto delle minoranze. Se non si trova una quadra, persino l'approvazione del bilancio è a rischio.
Proprio per questo, nei giorni scorsi, i due gruppi di opposizione "Insieme per Vicoforte" (Gasco e Massa) e "Progetto in Comune" (Bonelli e Beccaria), col nuovo gruppo distaccatosi dalla maggioranza "Obiettivo in Comune" ( Botto, Polleri e Cavallo), hanno incontrato il sindaco e l'Amministrazione proponendogli una sorta di tregua, una "pax-politica" a tempo determinato: concludere i principali punti programmatici utili per il paese dando il proprio voto favorevole sulle delibere essenziali (approvazione del Bilancio, fondi PNRR, servizi scolastici ed essenziali, personale e Unione Montana), per poi andare a elezioni nel 2023.
Ma Roattino non ha accettato, confermando che intende proseguire fino alla fine del suo mandato, nel 2025.