Tutte le strade portano a Roma, e sicuramente partire da via Roma è un ottimo auspicio in questo senso. Arrivare in via Peveragno, nella capitale, è la ciliegina sulla torta di un viaggio che ha sicuramente nella goliardia la sua principale ragion d’essere. Si scherza, insomma, ma fino a un certo punto, perché arrivare a Roma in sella a due vecchie “Grazielle”, percorrendo più di seicento chilometri, è un’impresa che non si può certo sottovalutare. Fabio Dutto e Andrea Cavallo, i due amici peveragnesi protagonisti di questa divertente odissea, sono sicuramente dotati di un certo fegataccio, oltre che di buone gambe e una discreta dose di fortuna, per non menzionare altre parti anatomiche meno poetiche. In Comune, quando l’impresa è stata prospettata, l’idea è piaciuta: nella casa municipale il sindaco Paolo Renaudi, il vice Vilma Ghigo e l’assessore Simone Marchisio, in costante contatto con i due ciclisti, sono stati i loro primi sostenitori e hanno preparato una pergamena, un saluto dai peveragnesi ai romani, da consegnare nella casa municipale che ha sede proprio in via Peveragno. Sono partiti alle 2 di notte della domenica 21 agosto, per poi arrivare il giovedì. «Siamo stati accolti calorosamente da un’assessore e dai dipendenti – racconta Fabio Dutto –. Hanno ricevuto la nostra pergamena e ci hanno lasciato documenti in risposta e medagliette del Municipio. Ci hanno subissato di domande: increduli anche loro!». Il viaggio è stato difficile, con momenti complicati, come ricorda il ciclista: «È andata bene, ma è stata molto dura: almeno dieci ore al giorno dovevamo passarle sulla bici. Ed è stata lunga, molti passaggi erano stradoni infiniti, altri una serie di salite e discese sfiancanti, come il tratto ligure. Abbiamo scelto strade meno battute, per rischiare meno a livello personale. Il momento più difficile è stato al secondo giorno: avevamo quattro camere d’aria di ricambio e le abbiamo forate tutte e quattro. Il paese più vicino era Pisa, a decine di chilometri. Lì ci siamo abbastanza spaventati, ma inaspettatamente la camera ha poi retto fino alla fine del viaggio. Poi vabbè, pedali che si rompevano, parafanghi che si staccavano ma quella è ordinaria amministrazione». Prima di lasciare Dutto all’aereo che di lì a poco lo avrebbe riportato a casa, a Peveragno, abbiamo chiesto di ricordare come è nato il progetto “Graziellando” e soprattutto quale sarà il prossimo obiettivo: «Due anni fa abbiamo raggiunto Sant’Anna di Vinadio in sella alle nostre due vecchie “Grazielle”, una sfida nata così, un po’ per caso. Così quest’anno abbiamo alzato l’asticella. L’anno prossimo qualcosa faremo di sicuro, ma non ci abbiamo ancora pensato. In queste cose siamo abbastanza istintivi».
Peveragno. In “Graziella” fino a Roma
L’impresa di Fabio Dutto e Andrea Cavallo: hanno raggiunto la capitale d’Italia per consegnare un messaggio d’amicizia dei peveragnesi