Luca Robaldo, sindaco di Mondovì, ce l'ha fatta: è il nuovo presidente della Provincia di Cuneo. Le elezioni si sono tenute ieri, domenica 25 settembre: elezioni "di secondo livello", a cui potevano votare solamente i sindaci e i consiglieri comunali della Granda. Succede a Federico Bogna, ex sindaco di Cuneo. Sconfitto Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco.
Robaldo ha ottenuto 43.602 voti ponderati (53,5%), Dalmazzo 37.923 voti ponderati. Decisive le grandi città soprattutto Cuneo, con una netta prevalenza a favore di Robaldo e Alba dove Dalmazzo ha vinto nelle Langhe e nel Roero. La proclamazione pubblica del vincitore sarà oggi lunedì 26 settembre alle ore 18 nel palazzo della Provincia a Cuneo (Sala Giolitti).
«Ringrazio tutti i colleghi amministratori per il supporto e il sindaco di Lagnasco, l'amico Roberto Dalmazzo, per questa bella, intensa e molto corretta campagna elettorale. C'è tanto da lavorare, ci rimbocchiamo le maniche», le prime parole di Robaldo da presidente della Provincia di Cuneo. «È un grande risultato per il monregalese, ma per tutto la provincia. Gli amministrazioni hanno compreso che si trattava di una candidatura civica che garantisse tutti – dichiara il consigliere provinciale della nostra area territoriale, Pietro Danna –. Nella mia esperienza in consiglio ho visto che la Provincia funziona se vengono coinvolti tutti, al di là delle logiche di partite. Robaldo troverà consiglieri disponibili a lavorare insieme e ad aiutarlo. Da parte mia gli faccio un grande in bocco al lupo». «Buon lavoro a Luca Robaldo» è il commento del sindaco di Cuneo, Patrizia Manassero.
Ai seggi hanno votato il 74,5% al Seggio 1 di Cuneo e il 51,63% alla sottosezione 1. Nel seggio albese a Roddi ha votato il 61%. Luca Robaldo era candidato senza simboli di partito, appoggiato da un'area trasversale che andava dal Centrosinistra d Azione. Dalmazzo era appoggiato dal Centrodestra.
I voti erano "ponderati": vale a dire che il voto di un consigliere o di un sindaco “pesava” diversamente a seconda del numero di abitanti del suo Comune. Il vantaggio di Robaldo è stato molto alto nel seggio cuneese (quasi 11 mila voti in più).
Il centrodestra, che vince in tutta Italia, perde nella corsa per la Granda. Non era uno scontro solo amministrativo, ma politico: tramontata l'ipotesi di una candidatura unitaria, in cui lo stesso Robaldo aveva in un primo tempo sperato per non arrivare a uno scontro di bandiera, il Centrodestra aveva tentato di "prendersi la Granda" sfruttando il vento nazionale. Un modo per rimediare alle sconfitte, già pesanti, alle amministrative di Cuneo (con la vittoria di patrizia Manassero) e nella stessa Mondovì, dove Robaldo è diventato sindaco tre mesi fa, sempre a capo di una coalizione trasversale - il "Patto civico" - proprio come si è presentato per la Provincia.
Il voto popolare è una cosa diversa da quello "di secondo livello". La candidatura di Robaldo ha evidentemente convinto di più i sindaci e i consiglieri, nonostante l'enorme sforzo elettorale a supporto di Dalmazzo da parte del centrodestra regionale, con in testa il presidente Alberto Cirio e il capogruppo regionale FDI Paolo Bongioanni. Una Granda "spaccata in due". Gli assetti politici del Cuneese sono chiaramente da ridefinire. E i rapporti con la Regione vanno riequilibrati, così come quelli delle forze interne alla Destra: una coalizione che stravince ovunque col voto dei cittadini, ma che quando si scontra con Robaldo perde.