Comuni del Cebano uniti per recuperare i terreni incolti. Martedì sera presso l’Unione montana di Ceva si è costituita ufficialmente l’Associazione Fondiaria del Cebano. Si tratta di una realtà promossa dall’Unione Montana Valli Mongia, Cevetta, Langa Cebana, Alta Val Bormida, che la Regione Piemonte ha incentivato con la Legge regionale 21 del 2 novembre 2016. Al centro c’è la tutela del paesaggio e il rilancio turistico.
«Turismo – spiega il presidente dell’Unione, Vincenzo Bezzone – non significa soltanto l’esaltazione di quei luoghi che non hanno bisogno di comunicazione per ottenere risultati immediati. Turismo significa, soprattutto, la dimensione umana, dove si può vivere lontano dal caos, immersi nella natura, attratti dal buon cibo e dal paesaggio. Ecco il paesaggio che deve essere considerato come il momento principale di un disegno di sviluppo organico, dove la terra incolta non è gradita». «Il percorso che ha portato alla nascita dell’Associazione Fondiaria del Cebano non è stato semplice – continua Bezzone – in quanto ogni Amministrazione ha dovuto esprimere il proprio assenso attraverso delibere consiliari, individuare terreni agricoli incolti di proprietà pubblica da conferire all’Associazione, svolgere un’intensa attività di animazione territoriale, tale da coinvolgere i proprietari di altrettanti terreni incolti da convertire in produttivi, attraverso l’azione dell’Associazione stessa. Il suo compito, infatti, è quello di gestire in forma associata i fondi, riuscendo in tal modo a costituire superfici di dimensioni tali da poter essere redditizie per un’attività agricola. Le sue finalità si possono sintetizzare nell’utilizzo sostenibile del suolo agricolo, con il recupero produttivo, favorendo l’occupazione, valorizzando il patrimonio stesso dei rispettivi proprietari (che sono e resteranno gli unici proprietari di quanto hanno messo in comune), tutelando l’ambiente e il paesaggio, prevenendo i rischi idrogeologici e di incendio».
Comuni del Cebano uniti
Sono 17 i Comuni che martedì sera hanno sottoscritto l’atto costitutivo: Castellino Tanaro, Castelnuovo, Ceva, Cigliè, Lesegno, Lisio, Mombasiglio, Montezemolo, Nucetto, Roascio, Roccacigliè, Sale Langhe, Sale San Giovanni, Saliceto, Scagnello, Torresina e Ceva.
«Quella del recupero dei terreni incolti – conclude Bezzone – , non sarà comunque un’operazione avventata. Essa avrà riguardo delle vocazioni colturali che da sempre connotano i nostri territori e, in modo particolare, le aree dei castagneti da frutto della Valle Mongia, i legumi, i cereali, i pascoli e le erbe officinali dell’Alta Langa e della Val Cevetta e i vitigni dei territori sulla destra orografica del fiume Tanaro. Insomma una operazione di tutto rispetto che avrà bisogno di dedizione e di tanto tanto lavoro. Noi, ci crediamo perché il nostro territorio ha bisogno di essere conosciuto, valorizzato ed apprezzato per quello che è e, ancor più , per quello che potrà diventare. Una scommessa? Si, una scommessa sulle strade autentiche della nostra passione per le cose vere.”
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