«Sogno un’Italia così, un Paese dove ogni città abbia persone che la amano e che se ne prendono cura certi che chi arriverà lì resterà a bocca aperta perché ciascuno ha fatto il suo dovere da cittadin». Parole enormemente lusinghiere sulla nostra città, comparse questa mattina su un pezzo firmato sul sito del Fatto Quotidiano, firmato dal giornalista Alex Corlazzoli - LEGGI QUI.
Corlazzoli, giornalista e insegnante, è stato a Mondovì poche settimane fa: era il direttore artistico, scelto dall'Associazione Gli Spigolatori, per il festival culturale "Funamboli" e relatore agli incontri con Vauro, padre Alex Zanotelli o Gad Lerner - dove ha dialogato anche col giornalista de L'Unione Monregalese, Marco Turco. La città di Mondovì deve avergli fatto davvero un'ottima impressione: già nelle settimane del festival elogiava le iniziative culturali della nostra città. Oggi, questo articolo in cui scrive: "C’è una città in Italia di ventiduemila abitanti con cinque librerie, quattro musei, decine di festival, due premi Andersen, il barbiere con i libri in vetrina, il pianoforte sotto i portici che la gente può suonare; una chiesa con la visita guidata dai visori 3D; gente impegnata in così tante associazioni da pensare che nessuno lavori: questa città è Mondovì, in Piemonte. A Mondovì c'è una mobilitazione culturale che parte dalle persone indipendentemente dall’amministrazione comunale che è sicuramente parte del motore. C’è un festival degli albi illustrati, “Illustrada”; uno dedicato al circo; un altro alla musica barocca; il raduno nazionale delle mongolfiere; una rassegna culturale dal nome “Funamboli”, le bocce quadre. Basta entrate in un bar e guardare alle locandine per rendersi conto della vivacità cultura di questa cittadina. Un museo dedicato alla stampa, uno dedicato alla ceramica; uno ideato degli alpini. In piazza c’è la chiesa della Missione. A Mondovì ogni luogo è custodito e curato non solo dall’amministrazione (la quale ha il dovere di farlo) ma da suoi abitanti, dal barista della piazza, dall’edicolante, dall’albergatore Michele Pianetta che fa del suo hotel (un altro esempio di restauro eccellente) un luogo non solo accogliente ma stupefacente. Sono un’Italia così, un Paese dove ogni città abbia persone che la amano e che se ne prendono cura certi che chi arriverà lì resterà a bocca aperta perché ciascuno ha fatto il suo dovere da cittadino".