Una famiglia già provata da un lutto si è dovuta confrontare, nei giorni scorsi, anche con un brutto episodio avvenuto all’Ospedale di Mondovì. Questa la testimonianza: «In data 15/07/23 ho dovuto accompagnare mio papà, causa problemi respiratori, al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Mondovì (D.E.A.) dove, dopo i dovuti accertamenti, è stato trattenuto fino a domenica, quando, purtroppo, sì è aggravato e verso le ore 14 è deceduto. Benché io e la mia famiglia gli fossimo stati sempre accanto per quanto possibile, dopo l’allestimento della camera mortuaria ci siamo accorti che non aveva più la fede al dito. La fede, insieme alla maglietta e alla canotta che portava indosso, risultano, quindi, essere sparite nel lasso di tempo di circa due ore intercorso tra il decesso e l’arrivo in camera mortuaria. Nonostante il sollecito a ricevere spiegazioni, né il personale della camera mortuaria né quello del D.E.A. ha saputo dirci nulla di più su quanto accaduto. Per quanto l’episodio, al di là della natura degli oggetti sottratti, sia a dir poco inammissibile, ovviamente non tengo a ritrovare la maglietta o la canotta, ma la fede assolutamente sì, per l’enorme valore affettivo che possiede, soprattutto per mia mamma, dopo 63 anni di matrimonio. Mi sembra, inoltre, assurdo che alle onoranze funebri non sia più concesso occuparsi della vestizione e sia, invece, necessario contattare un’infermiera totalmente estranea al contesto famigliare». «Siamo molto dispiaciuti di quanto accaduto alla signora nel corso dell’allestimento della camera mortuaria. Invitiamo la famiglia anche a sporgere denuncia ai Carabinieri, affinché si possa indagare su questo increscioso fatto», la nota dell’Asl CN1.
«Dopo l’allestimento della camera mortuaria mio padre non aveva più la “fede” al dito»
Increscioso episodio all’Ospedale di Mondovì. L’Asl CN1: «Siamo molto dispiaciuti di quanto accaduto»