Nel magnifico scenario delle Dolomiti del Cadore, nel massiccio del Monte Antelao, si è tenuta la settima edizione della Dolomiti Rescue Race, l'unica manifestazione nazionale ed Internazionale riservata ai componenti del Soccorso Alpino, con prove tecniche e di resistenza. Le Stazioni del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e le squadre di soccorso alpino estere, quest’anno anche una proveniente dalla Romania e dalla Polonia, si sono sfidate con il sano agonismo, lo spirito di appartenenza e di squadra che identifica gli uomini e donne impegnati in tale attività. La XVI° Delegazione Mondovì del Soccorso Alpino Piemontese ha partecipato con due squadre composte, ciascuna, da quattro volontari appartenenti alla stazione di Garessio.
La competizione prevedeva una salita su sentieri con la parte finale su una cresta rocciosa con un dislivello positivo di circa 1350 m, a metà salita ciascuna squadra, composta da quattro appartenenti al Soccorso Alpino, era impegnata nel ritrovamento di un cartellino corrispondente al proprio numero di pettorale avendo ricevuto prima la coordinata GPS del punto.
Ad un tratto della discesa le squadre hanno affrontato un’altra prova tecnica: calarsi in corda doppia su un tratto roccioso sempre e solo con materiale che avevano al seguito per tutto il percorso, per poi giungere alle porte del centro abitato di Pieve di Cadore ad un chilometro dal quale dovevano montare una barella da soccorso in parete da trasportare sino la piazza del maestro Tiziano Vecellio, pittore del ‘400 nativo del centro, per tagliare il traguardo.
Ottime le performances della squadra Garessio 1 che con il tempo di 2H11’12’’ ha centrato il podio, in terza posizione, a pochi minuti dai vincitori della squadra locale Pieve di Cadore, e, comunque, prima di tutte le squadre Piemontesi! Da notare anche la performance della seconda squadra che ha chiuso in 22 esima posizione su 52 partecipanti ed ha ottenuto un premio molto importante: uno dei componenti è stata la prima donna classificata. Lo scenario delle Dolomiti circostanti e la calorosa accoglienza riservata dalla Magnifica Comunità del Cadore ha reso l’evento unico e di grande stimolo per i tutti i partecipanti.