Nuova centrale elettrica a Sant’Albano? Due consiglieri scrivono al sindaco

Calcagno e Favole chiedono un Consiglio “aperto” per trattare la questione. La Giunta: «Il confronto con la popolazione ci sarà, quando avremo gli elementi adeguati»

Il palazzo del municipio di Sant'Albano Stura

Fa discutere a Sant’Albano in questi giorni la possibile installazione di una nuova centrale elettrica sul territorio. Sulla questione, i consiglieri comunali Antonio Calcagno e Giuseppe Favole hanno inviato al sindaco e al nostro giornale una lettera, nella quale si legge: “Abbiamo appreso dai social e poi siamo stati contattati da alcuni cittadini in merito ad una nuova centrale elettrica da insediarsi in zona Castagna-Castagnotta. Vogliamo capire come mai dobbiamo conoscere questo da altre fonti e non direttamente, in quanto consiglieri comunali. Se la notizia dell’insediamento fosse vera, riteniamo sia necessario approfondire la questione. Si parla di una costruzione che andrebbe a ricoprire oltre 4 mila metri quadri di asfalto e altri 14 mila metri di terreno fertile, oltre alle nuove linee elettriche che andrebbero a percorrere altri campi, procurando il cambiamento di un’area rurale ad oggi incontaminata, dove il principale utilizzo è sì l’agricoltura, ma dove è possibile anche compiere passeggiate immersi nella pace e nella serenità. Chiediamo ci venga esposto il progetto in modo ufficiale, vogliamo capire quali sono le aree interessate, conoscere l’impatto socio-ambientale, valutare la necessità di costruirla proprio lì. Bisogna portare il progetto a conoscenza della gente: non ci sono pregiudizi, c’è una mancata informazione che lascia perplesse le persone che ci hanno parlato, stupite e anche arrabbiate. Proponiamo un Consiglio comunale urgente, dove l’argomento venga esposto nelle sue linee principali, meglio se illustrato dai progettisti. Inoltre, per evitare problemi, si suggerisce un Consiglio comunale “aperto”, dove anche le controparti (la gente della zona Castagna) possano portare, in modo sereno e costruttivo, le proprie “deduzioni”. Contattato dalla nostra redazione, il sindaco Giorgio Bozzano, che aveva già ricevuto la lettera, aveva spiegato: «Ad oggi in Comune non è depositata alcuna richiesta ufficiale per un insediamento di questo genere. Ad inizio anno abbiamo avuto un interessamento sulla questione da parte di un’azienda, ma da allora non ci sono stati sviluppi. I consiglieri comunali avrebbero potuto chiedere queste delucidazioni direttamente a me».

Se arriverà la richiesta, sarà la Regione a decidere sul rilascio delle autorizzazioni
La mattina di martedì 20 giugno ci è poi arrivato un comunicato ufficiale da parte della Giunta, nel quale si legge: «Gli elementi in mano a tutti gli Enti coinvolti, compreso il Comune, non rendono opportuna la convocazione di un Consiglio “aperto” in questo momento, perché si trasformerebbe in un incontro privo di contenuti. E-Distribuzione ha comunicato che si sta ipotizzando di realizzare una centrale elettrica sul territorio comunale, specificando però che in questo momento non vi è ancora alcun progetto, né una decisione definitiva. Si stanno facendo ipotesi per valutarne la realizzabilità, previo invio, a tempo ed ora, di tutta la documentazione prevista dalle vigenti normative. In sostanza l'iter è ancora lungi dal partire in modo ufficiale e avrà comunque bisogno delle autorizzazioni richieste. Ad oggi non si dispone quindi ancora di alcuna documentazione ufficiale. Il Comune è stato coinvolto a titolo informativo, con il fine di conoscere chi fossero i possibili proprietari terrieri eventualmente coinvolti. Tutte le fasi preliminari devono essere ancora avviate: la richiesta di parere al Comune, agli Enti preposti alla tutela dell'ambiente e così via. Sono state vagliate due ipotesi di allacciamento, tra le quali scegliere, secondo le opportunità tecniche ancora da valutare. Ci risulta che siano stati consultati i proprietari coinvolti (sempre ai fini conoscitivi), che hanno manifestato la propria disponibilità a cedere i terreni per la realizzazione dell'opera, qualora questa venga portata a termine nel proprio iter burocratico e tecnico. Il parere del Comune sarà corredato di tutta la documentazione prevista per legge, che E­Distribuzione invierà alla Regione Piemonte. Quest'ultimo è l'Ente preposto, valutate la documentazione e l'opportunità, ad esprimere il proprio parere di fattibilità, da cui dipendono le conseguenti autorizzazioni. La Regione non ha ancora ricevuto alcuna richiesta in tal senso. Quello del Comune sarà un parere che permetterà di esprimere il nostro punto di vista, ma non potrà essere vincolante. Sono stati consultati telefonicamente l'ing. Claudia Lucotti, per la parte progettuale, e l'arch. Angelo Traverso (E-Distribuzione), che ci hanno confermato che per ora nessun iter ufficiale ha preso il via. Resta ovviamente inteso che, quando gli elementi lo permetteranno, il confronto con la popolazione sarà avviato, convocando nella stessa sede i tecnici competenti al fine di fornire risposte serie e concrete.

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