Il vescovo incontra i docenti di religione della diocesi

Nella mattinata di sabato 30 settembre al Santuario

Sabato presso la Casa “Regina Montis Regalis” al Santuario di Vicoforte, primo incontro dei docenti IRC con il vescovo. La mattinata, coordinata dal prof. Claudio Daniele, direttore dell’Ufficio per la Pastorale scolastica e l’Insegnamento delle religione cattolica (IRC) in diocesi, ha potuto contare sull’iniziale intervento del vescovo mons. Egidio Miragoli, cui è seguita la riflessione del preside dell’ISSR don Carlo Cravero che ha offerto alcuni spunti sul senso dell’ora di religione a scuola, la questione dei titoli per accedere all’insegnamento e la missione culturale del docente IRC. “Si è trattato dell’inizio di un percorso di conoscenza e di confronto, che si colloca sull’itinerario ormai tracciato dal cammino sinodale della Chiesa, la quale sta entrando nella fase cosiddetta del discernimento”, ha spiegato il direttore dell’Ufficio per la Cultura, la Scuola e l’IRC.

«Grazie per la vostra presenza, grazie per quanto avete fatto e vi accingete a fare nel nuovo anno scolastico; qualcosa di più di un lavoro, di una professione – ha detto il vescovo mons. Egidio Miragoli nell’introdurre la giornata di incontro e approfondimento per gli insegnanti di religione che operano in diocesi –. Ringrazio don Carlo Cravero, sacerdote della diocesi di Saluzzo, docente e preside dell’ISSR di Fossano, che ci proporrà la riflessione di questa mattina. Ringrazio il prof. Claudio Daniele direttore dell’Ufficio scuola della nostra diocesi. Grazie per il tuo lavoro di coordinamento e grazie per l’organizzazione di questa mattinata, la prima nel suo genere per la nostra diocesi, ma che mi auguro possa diventare un appuntamento stabile. Il mio intervento è solo una breve introduzione, con la condivisione di qualche convinzione o auspicio».

Un ponte prezioso

«Parto dalla convinzione che il ruolo dell’insegnante di religione è fondamentale nel contribuire alla formazione spirituale e morale dei giovani – ha continuato il vescovo –. Ne incontrate tanti, anche tanti che non frequentano ambienti ecclesiali; tale compito mi piace immaginarlo come un ponte prezioso tra la tradizione religiosa e le nuove generazioni, aiutandole a comprendere e apprezzare la ricchezza della fede cattolica, trasmessa attraverso la cultura religiosa. Da qui l’importanza che questo “insegnamento” sia svolto con dedizione e passione – ovvio che non riesco a immaginare un docente di religione che non sia mosso da una passione vera –, ma trasmettendo i valori e gli insegnamenti della Chiesa. Papa Francesco ci ricorda che: “Noi non possiamo fare una cultura del dialogo se non abbiamo identità”. L’insegnamento IRC pertanto non può prescindere dalla fedeltà alla dottrina nella modalità del dialogo con le differenti opinioni e idee dei ragazzi, genitori e corpo insegnanti. Identità e dialogo non sono contrapposti, ma elementi necessari per dare consistenza al percorso educativo. Per questa circostanza condivido con voi alcuni temi che mi stanno a cuore».

É richiesta la testimonianza della fede

«Essere insegnante IRC richiede la testimonianza della fede, prima ancora dell’articolazione dei contenuti curricolari per le scuole di ogni ordine e grado – ancora il vescovo –. Non si è specialisti della materia o semplici trasmettitori di programmi: si è testimoni. Oggi, a causa dell’avanzato processo di secolarizzazione, l’insegnante si trova in una situazione che oserei dire “missionaria” e di frontiera anche in Paesi di antica tradizione cristiana come il nostro. Si è chiamati ad un impegno di testimonianza attraverso un progetto educativo chiaramente ispirato al Vangelo. Ovviamente l’insegnamento della religione cattolica non chiede l’adesione alla fede, può, però, prepararla. Attraverso il progetto educativo è possibile creare le condizioni affinché la persona si interroghi, sviluppi l’attitudine alla ricerca e sia orientata a scoprire il mistero del proprio essere e della realtà che la circonda, fino a giungere alla soglia della fede. A quanti decidono di varcarla, vengono offerti i mezzi necessari per continuare ad approfondire l’esperienza della fede. In questo cammino, come in ogni cammino educativo, determinante comunque sarà la figura del docente, la sua testimonianza, la sua fede, che, se autentiche, trasuderanno dalle sue parole e dal suo insegnamento».

(il testo integrale dell’intervento del vescovo sul giornale cartaceo di mercoledì 4 ottobre)

Quanti sono gli insegnanti di religione in diocesi

Ecco alcuni dati e numeri sugli Istituti e sui docenti IRC attualmente incaricati e operativi sul territorio della diocesi: 15 Istituti comprensivi di cui due in provincia di Savona (Val Bormida); 4 Istituti d’istruzione superiore; 1 Istituto privato “Archè”; 9 Scuole dell’infanzia cattoliche paritarie. I docenti sono 70, così distribuiti: 48 Scuola dell’infanzia e primaria; 10 Istituti superiori; 12 Scuole medie. Di questi insegnanti solo 14 sono di ruolo ossia a tempo indeterminato, tutti gli altri sono incaricati/supplenti annuali.

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