Le luci di Natale davanti ai negozi di Breo sono costate 16 mila euro. Ma i negozianti, quelli del “centro commerciale naturale”, ne hanno messi meno della metà. Gli altri li ha sborsati di tasca sua l’Associazione “La Funicolare”, che lavora alla promozione degli eventi e della città. Il risultato? Un bilancio che curva verso il basso.
Nella serata in cui si chiude il bilancio 2016 e si approva quello del 2017, il presidente Mattia Germone non ci sta e sbotta: «A questo punto vorrei che i nostri associati ci dicessero cosa intendono fare. Che senso ha organizzare eventi che non si sostengono e vanno in perdita? In altre città della Granda ci sono associazioni come la nostra la cui tessera costa più del doppio. Noi per le luci abbiamo chiesto 50 euro a negozio: vi sembra troppo?».
Si toglie un sassolino dalle scarpe anche sulle polemiche di dicembre, quelle esplose con alcuni commercianti di via Beccaria: «Non vogliamo cominciare a “fare la conta” fra chi ha messo i soldi e chi non li ha messi, per decidere se piazzare le luci solo da qualche parte o se organizzare i Doi Pass lasciando fuori una zona piuttosto che un’altra. Non è il modo in cui lavoriamo. Noi crediamo nella promozione di tutta la città. Ma se i primi a non crederci sono proprio i commercianti, allora bisogna farsi delle domande. A Mondovì ci saranno 300 negozi: a sostenerci sono meno di un terzo. A Breo ci sono locali pubblici, bar e ristoranti, che non ci hanno mai sostenuti. Quando ci sono i Doi Pass non sono forse i bar quelli che lavorano di più?».
La conclusione: «Ora è cominciato il tesseramento 2017, si concluderà a fine febbraio: se i tesserati saranno pochi, non avremo altra scelta che tagliare le manifestazioni».