Svolta nel giallo di Paroldo. Assunta Casella è stata arrestata questa mattina dai Carabinieri di Mondovì e Cuneo, su ordine di carcerazione emessa dal gip. La donna, 59 anni, è indiziata della morte del marito, Severino Viora, 78 anni: il corpo di lui fu trovato senza vita nel noccioleto di fianco all'abitazione, nelle campagne di Paroldo. Un giallo che fino a oggi è rimasto senza soluzione. Poi, questa mattina, sono scattate le manette.
Il momento dell'arresto: la donna nell'auto dei Carabinieri
La donna è stata prelevata dai Carabinieri presso il Centro della Caritas di Mondovì dove era da tempo ospitata. L’arresto è scattato a seguito dell’esame necroscopico sul corpo dell’uomo e dell’esame dei DNA reperiti sul corpo e sul luogo del delitto. L’esame autoptico aveva consentito di chiarire che la morte del Viora era da ricondursi ad “asfissia meccanica” e, dall’esame tossicologico, erano emersi evidenti segni che l’uomo fosse stato prima narcotizzato.
Dopo l’arresto, la donna è stata portata al Comando provinciale dei carabinieri e poi è stata trasferita in carcere a Torino.
La casa era stata sequestrata nei giorni immediatamente seguenti la morte dell'uomo. Più volte investigatori e P.M. si recarono sul posto per ulteriori sopralluoghi ed accertamenti. In quei giorni sia la moglie della vittima e molte altre persone tra familiari, conoscenti della vittima o comunque testimoni vennero ascoltate in caserma dai carabinieri insieme al Pubblico Ministero, sino poi a giungere all’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio della stessa signora Casella. Da allora le indagini, coordinate dal P.M. Attilio Offman, sono proseguite a ritmo serrato per tutta l’estate con l’obiettivo di fare piena luce sull’omicidio di Viora.
Stamattina è avvenuta l’esecuzione - da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Cuneo insieme ai colleghi della Compagnia di Mondovì e della Stazione di Ceva - dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio volontario e premeditato a carico di Assunta CASELLA, ora reclusa nel carcere della Vallette a Torino in attesa dell’interrogatorio di garanzia. La misura cautelare è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cuneo Dr. Alberto CAVALLO, su richiesta del P.M. titolare dell’inchiesta il quale, coordinando l’attività dei carabinieri, ha raccolto nei confronti della donna gravi indizi di colpevolezza, concreto rischio di inquinamento probatorio e pericolo di fuga, fattori che hanno determinato il suo arresto.