Mentre li fotografi, ti trema la mano. Loro invece, i lupacchiotti, se la godono: un po’ agitati, ma certamente non impauriti. Non hanno ancora un nome, i sei cuccioli di Entracque. Saranno i visitatori del Centro faunistico a battezzarli. La mamma è la lupa Hope, Speranza: fu trovata ferita, dopo essere stata travolta da un’auto. Il papà… si chiama Alberto, proprio come quello di Silver. Per la prima volta, il Centro faunistico “Uomini e lupi” ha visto nascere nuovi ospiti.
FOTOGALLERY: LE FOTO DEI 6 CUCCIOLI
Il personale del Centro è in estasi. È una festa con sei fiocchi. «Tre cuccioli maschi e tre femmine – spiega il direttore Giuseppe Canavese –, in splendida forma: pesano circa 2,5 chili ciascuno, hanno poco più di un mese. Sono nati il 18 maggio, grazie alle telecamere del Parco siamo riusciti a individuare il giorno esatto in cui la madre li ha dati alla luce». Martedì gli addetti si sono avvicinati alla tana e li hanno presi, per la prima visita veterinaria e il microchip. «Nessun pericolo per la madre, nessun rischio per i cuccioli – spiega il veterinario che li ha visitati, il dr. Cristiano Mattalia –. Il lupo teme l’uomo: quando il nostro personale si è avvicinato, la madre si è semplicemente allontanata».
I sei lupacchiotti sono una meraviglia. Il lupo affascina da sempre. Le fiabe, nell’ingiustizia di dipingerlo come “il cattivo”, ne hanno fatto un simbolo della natura incontaminata. Poi, certo: per pastori e allevatori è ancora il nemico per eccellenza, una minaccia reale. Ma non qui, al Centro faunistico di Entracque. Qua il lupo è qualcosa di più di un amico: è un animale da corteggiare, ammirare. E ovviamente studiare: «La nostra area misura circa 6 ettari – spiega Canavese –, ha dimensioni e caratteristiche idonee a ospitare un branco di lupi. Qua ne abbiamo… beh, ne avevamo cinque. Ora sono diventati undici. I cuccioli resteranno con la madre per circa un anno, poi saranno adulti a tutti gli effetti. Non saranno assolutamente messi in libertà: lo scopo del parco non è quello di allevare lupi per poi lasciarli liberi». Saranno i visitatori del Centro a scegliere i nomi, con un concorso attraverso una scheda da imbucare in cassette poste agli ingressi.
Come tutte le coppie che si rispettino, anche Alberto e Hope hanno la loro… love story. Lui è arrivato a Entracque la scorsa primavera dal centro faunistico di Pescasseroli, nel Parco nazionale d'Abruzzo: denutrito, si era rifugiato in una stalla nel paese di Barrea ed era stato salvato dal veterinario del Parco quattro anni fa. Hope invece è a Entracque dal 2014, da quando fu soccorsa dopo che era stata investita da un’auto. I veterinari del Centro l’avevano sottoposta a un delicato intervento ortopedico alla tibia della zampa posteriore sinistra e al collo del femore destro. Storia a lieto, lietissimo fine. Dove le fiabe hanno dipinto un mostro, basta uno sguardo alla natura per rimettere a posto le cose.