Indirizzo musicale alle Medie: «Bambini obbligati a iscriversi a Piazza?»

Lettera al giornale: la contestazione di un componente del Consiglio d’Istituto

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un componente del Consiglio di Istituto.

Ma è mai possibile che nei nostri paesi quando le cose funzionano bene, anzi benissimo, debbano essere emanati regolamenti per smantellare questo bene? Sono appena rientrato dal Consiglio di Istituto della Scuola media di Mondovì dove ho appreso, insieme agli altri componenti dell’organo sopra citato, che una circolare del Ministero impone la classe unica per l’indirizzo musicale. Morale della favola, dal prossimo anno scolastico chi vorrà iscriversi alla Scuola media ad indirizzo musicale potrà farlo solo nel plesso di Mondovì Piazza, nella nuova sede oggettivamente più idonea ad ospitare l’indirizzo musicale. Da tanti anni, tante famiglie monregalesi (e non) hanno potuto usufruire della meravigliosa ed efficacissima Scuola ad indirizzo musicale iscrivendo i propri figli indifferentemente nei plessi dell’Altipiano, di Breo e di Piazza. Ora, in due mesi, due provvedimenti (la verticalizzazione alla quale genitori e docenti si sono inutilmente opposti – anche in questo caso ci è stato detto che sono state decisioni alle quali non potevamo opporci – e la suddetta circolare) fanno “crollare” l’impianto della Scuola imponendo di fatto alle famiglie interessate all’indirizzo musicale di iscrivere i propri figli a Mondovì Piazza. Ovviamente nulla contro il polo scolastico di Mondovì Piazza voluto fortemente dal Comune, nulla contro la dirigente reggente che non può far altro che prendere atto delle decisioni di organi superiori, ma mi chiedo: gli organi di rappresentanza a che servono? A prendere atto di leggi e circolari e delibere senza poter incidere minimamente sul buon funzionamento della Scuola? Era così difficile permettere agli studenti di frequentare le lezioni ordinarie nella Scuola di Breo o Piazza e poi fare le lezioni pomeridiane di strumento a Piazza dove le nuove aule sono certamente più adatte? Forse sì, era troppo semplice, o forse chi emette le circolari non pensa che ci sono città come Mondovì dove non tutti possono permettersi (per motivi economici o logistici) di fare frequentare una Scuola media nel rione meno agevole da raggiungere per tre anni ai propri figli. Perché cambiare le cose che funzionano e porre degli inutili ostacoli ai cittadini di Mondovì privandoli di fatto di godere di un’eccellenza costruita con passione e competenza dai tanti docenti dell’indirizzo musicale? Vede, direttore, con mia moglie fino ad oggi ho fatto tanta “pubblicità” all’indirizzo musicale del quale hanno potuto godere i nostri tre figli più grandi. Le nuove normative ci impediranno di fare la stessa scelta per gli altri due figli che si avvicinano al traguardo della Scuola media. E so per certo che renderà questa scelta molto più difficile per tanti altri. Dobbiamo augurarci che il prossimo anno non si raggiunga il numero minimo di iscritti all’indirizzo musicale perché qualcuno riveda le normative e permetta di fare la cosa più logica e di buon senso cioè ridare la possibilità di frequentare la Scuola a Breo e spostarsi per le due ore pomeridiane di strumento a Piazza? Non mi pare un bel pensiero, né per me né per la città di Mondovì.

DAVIDE OREGLIA

Ps: Certo di non essere il solo a pensarla così, se qualcuno dei lettori è più esperto di me in materia di diritto e normative scolastiche indichi qualche strada giuridica per porre freno a questa assurda imposizione. I cittadini di Mondovì ne sarebbero estremamente grati.

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