Clima impazzito: il maltempo non risparmia il Piemonte. «A giugno è caduto il 124% di pioggia in più rispetto alla media»

Colpite soprattutto le orticole, i vigneti, i noccioleti ed il mais. Il punto della situazione con Coldiretti

E’ caduto il 124% di pioggia in più a giugno dopo che la primavera ha aveva fatto segnare una anomalia del +21% rispetto alla media storica, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.
Nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate hanno colpito stanno colpendo tutta la penisola. Non è escluso il Piemonte che, da nord a sud, sta fronteggiando il maltempo. Ad essere colpite soprattutto le colture di mais e frumento, nocciole, vigneti ed orticole.
Nel torinese la zona più colpita in questo fine settimana è il chivassese: la grandine si è abbattuta sul centro abitato, mentre i campi sono stati interessati da vento forte che ha allettato il mais, come nel pinerolese. Nelle scorse settimane trombe d’aria e grandine avevano colpito in modo significativo il rivarolese ed il chierese, con danni rilevanti al mais, al grano in prossimità di trebbiatura con perdite produttive significative e alle orticole in pieno campo, in particolare zucchine. Sempre nel chierese, nelle scorse settimane, si contavano danni alle viti.
Nell’astigiano, in particolare a Coazzolo, la grandinata che si è abbattuta ha creato danni anche del 50% rispetto ad un’annata nella norma.
Poche ore fa un violento nubifragio, con tromba d’aria e grandine, ha interessato la provincia di Alessandria colpendo duramente coltivazioni di mais e vigneti ed allagando le aziende agricole. Danni ingenti anche alle coltivazioni di zucchine e melanzane. La scorsa settimana, nella provincia di Alessandria e in particolare nell’acquese, nel tortonese e nel novese, l’ondata di maltempo aveva già raso al suolo interi campi di mais, distrutto il frumento, provocato danni alle serre con ostacoli alla circolazione nelle campagne.
In provincia di Cuneo, nell’albese, le grandinate del fine settimana hanno interessato alcuni comuni del Roero, i comuni dell’asta del Tanaro e, passando oltre il Tanaro, parzialmente i comuni di Neive, Barbaresco e Mango con danni contenuti alle viti e ai noccioleti. Maggiormente colpito, invece, il monregalese per quanto riguarda i noccioleti dove la grandine ha provocato il distacco anticipato dei frutti e ha lacerato sia le foglie che il legno, rendendo indispensabili interventi cicatrizzanti: il 50- 60% del raccolto è compromesso. Anche per le viti i danni sono pesantissimi, calcolando che la produzione è di circa 80 quintali ad ettaro, oltre la metà è andata persa. Nel Saviglianese, due eventi tra giovedì e sabato scorso hanno colpito l'area con danni ai frutteti, ai cereali e alle coltivazioni di pomodoro, con danni dal 50 al 70%. Oltre alle colture in campo, fortemente danneggiati gli impianti di rete antigrandine.
“Sono gli effetti – sottolineano Fabrizio Galliati vice presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. In questa fase stagionale è la grandine l’evento più grave per i nostri agricoltori perché causa danni irreversibili e provoca la perdita dell’intero raccolto dopo un anno di lavoro. I nostri tecnici continuano a monitorare la situazione al fine di valutare e pianificare con immediatezza gli interventi sulle colture. Lo sconvolgimento dei normali cicli stagionali – concludono Galliati e Rivarossa - impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio ma anche per i consumatori nella scelta dei prodotti da mettere nel carrello della spesa”.

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