Dal 2019 la gestione dell’Ospedale di Cairo in mano ai privati

A fine giugno scade il bando che tra i suoi capisaldi prevede la riattivazione del Pronto soccorso e il mantenimento dei posti di lavoro

«Questo incontro con i sindaci del Distretto sociosanitario delle Bormide ha il compito di fugare dubbi, perplessità e preconcetti in merito alla privatizzazione dell’Ospedale di Cairo – così il sindaco Paolo Lambertini ha aperto i lavori giovedì sera a Palazzo di Città –. A breve sarà organizzato anche un incontro pubblico per esporre nel dettaglio il progetto alla popolazione». Alla riunione hanno preso parte, oltre ai primi cittadini del territorio, il vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale e il direttore generale dell’Asl 2 savonese Eugenio Porfido. «Quando ho preso in mano la situazione dell’Ospedale di Cairo, mi sono travata tra le mani una struttura che stava morendo: con un Pronto soccorso declassato a punto di primo intervento, interventi ridotti all’osso, un clima di sfiducia e di demotivazione sia tra i pazienti che tra il personale – ha spiegato la Viale –. Serviva un rimedio, una soluzione, un percorso che riportasse questo Ospedale ad essere operativo, come chiedeva la sua gente e come il territorio necessita. La legge nazionale consente di affidare al privato gli Ospedali pubblici, facendoli rimanere tali. Noi abbiamo puntato su questa via, l’unica a nostro parere percorribile, mettendo come capisaldi il mantenimento dei posti di lavoro e la riattivazione del Pronto soccorso. Prima di poterla mettere in atto però mancava il Piano socio-sanitario che doveva avere l’approvazione del Consiglio regionale: il dibattito è durato quattro mesi ed ha ottenuto il via libera a metà dicembre. Solo dopo l’incontro con i sindacati è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea il bando per la procedura a evidenza pubblica finalizzata all’affidamento ai privati della gestione dei tre nosocomi liguri (oltre Cairo sono interessati dalla procedura Albenga e Bordighera, n.d.r.). Le candidature dovranno essere presentate entro la fine giugno, successivamente, espletate tutte le procedure del caso, sarà affidato l’appalto. Nel 2019 l’Ospedale avrà quindi una gestione privata». «Il decreto Balduzzi, che norma la materia in questione, specifica che in un Ospedale dotato di un Pronto soccorso debbono essere presenti altri reparti quali medicina interna, ortopedia, anestesia, chirurgia generale, laboratorio, emoteca e radiologia H24, necessari per garantire la funzionalità e l’operatività del Pronto soccorso stesso. Ecco perché il presidio sarà nuovamente potenziato».

Ha precisato l’assessore Viale. La concessione dell’appalto sarà di sette anni più una possibile proroga di altri cinque. «In questo periodo non potrà esserci nessun ridimensionamento e la Regione se ne farà garante. I posti letto in Liguria sono in tutto circa cinquemila, quelli gestiti da privati saranno complessivamente 221 (77 a Bordighera, 104 ad Albenga e 40 Cairo), quindi un sistema assolutamente sostenibile e allo stesso tempo verificabile e controllabile» ha ribadito il direttore generale dell’Asl 2 Savonese Eugenio Porfido. Una situazione, dunque, tracciata e definita. A porre una delle domande che al momento stanno più a cuore ad amministratori e popolazione è stato il sindaco di Pallare Gianni Delfino: «Se il privato non dovesse reggere dal punto di vista economico, insomma fallisse, che fine farebbe l’Ospedale?». «Il presidio è e resterà pubblico, come lo sono le apparecchiature e le attrezzature – ha risposto l’assessore –. Tutto può capitare, ma le manifestazioni d’interesse arrivano da società di alto livello, di professionalità e operatività ampiamente collaudata anche in altre Regioni italiane. Inoltre l’appalto in questione prevede, come ogni contratto, delle clausole di salvaguardia». Fatta chiarezza sulla metodologia e l’iter per la privatizzazione, ora non resta che aspettare fiduciosi la prova dei fatti.

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