A Belvedere Langhe domenica 15 aprile, alle ore 16.30, torna nell’Oratorio di San Sebastiano la secolare “Festa dei Micun”, i pani benedetti, tenuta in vita ininterrottamente dal 1612 sempre la seconda domenica dopo Pasqua. Dopo la processione e la benedizione dei pani, avverrà la distribuzione, iniziando dai confratelli più anziani, per chiamata, e passando poi agli altri confratelli e ai fedeli. La funzione della benedizione dei pani verrà officiata dall’arciprete della Cattedrale e cancelliere della Curia di Mondovì, can. Beppe Bongiovanni. La “Festa dei Micun” presenta molti degli aspetti complessi della festa cerimoniale contadina ed è gestita dalla Confraternita di San Sebastiano, i cosiddetti “Batù”, traduzione dialettale di Flagellanti, e i documenti dell’archivio parrocchiale la fanno risalire appunto ai primi del ‘600. I pani vengono portati in processione con la statua di San Sebastiano nel centro storico del paese, che si snoda intorno ai ruderi del castello, quindi vengono benedetti e distribuiti nell’Oratorio di San Sebastiano. La tradizione era quella di conservarli il più a lungo possibile per essere consumati, a piccoli pezzi, per fini terapeutici per uomini ed animali, come mezzo apotropaico contro la grandine e con funzione propiziatoria di fertilità agraria, della dentizione dei bambini e del parto degli animali.
“Premio Scaviss” a Cristina Gabetti e Alberto Merlati
Quest’anno il tradizionale “Premio Scaviss” è stato assegnato a Cristina Gabetti, giornalista e scrittrice, e ad Alberto Merlati, imprenditore milanese e belvederese di adozione. Il riconoscimento verrà consegnato loro domenica 15 aprile alle ore 17.30 nell’Oratorio di San Sebastiano, al termine della cerimonia dei “micun”. Alla consegna del premio interverrà Piercarlo Grimaldi, già rettore dell’Università di Pollenzo, “Premio Scaviss 2014” e cittadino onorario di Belvedere. Il “Premio Scaviss” viene assegnato ogni anno dal Comune e dall’Associazione culturale “Il Cerchio Magico - Gruppo corale Le Raviole al Vin”, in collaborazione con la Confraternita dei Battuti Bianchi di San Sebastiano, quale riconoscimento a personaggi che abbiano conservato nella loro vita umana e professionale un grande legame alla terra e al mondo contadino, mantenendo sempre il massimo rispetto per l’uomo e la terra, per l’ambiente e il paesaggio, a difesa di quei valori tramandati attraverso la memoria orale di generazione in generazione, per la difesa della biodiversità, contro l’omologazione, anche intellettuale.