Domani il vescovo celebrerà la messa a Nucetto coi lavoratori Alpitel, a rischio licenziamento. Un modo per esprimere vicinanza ai lavorator, ddopo l'annuncio dei durissimi tagli (100 posti a rischio in Italia, 29 nella sede di Nucetto).
Dopo la messa incontrerà il sindaco di Nucetto.
È davvero un triste Natale quello che stanno vivendo i lavori della Alpitel di Nucetto, che potrebbero subire il licenziamento di 29 addetti. Nel prospetto di ristrutturazione annunciato dal Gruppo PSC della famiglia Pesce, che ha acquistato tre mesi fa la stessa Alpitel dalla famiglia Bellino (un’impresa di caratura internazionale con diciotto sedi, 600 dipendenti in Italia, 450 in Brasile con un fatturato di 170 milioni) si pensa a tagliare 100 posti in Italia, decurtando anche la sede storica a Nucetto, con ventinove esuberi previsti. Una doccia gelata per il paese e la realtà valligiana. I sindacati hanno proclamato lo stato d’agitazione, con un'assemblea con i lavoratori e uno sciopero di due ore in uscita, proprio in queste ore, con un presidio spontaneo voluto dai lavoratori.
Mauro Cagno (CISL): «Oggi all'assemblea siamo stati chiari su cosa intende fare l’azienda. Valutiamo positivamente e appoggiamo l’iniziativa dei lavoratori, perché occorre sensibilizzare e tenere alta l’attenzione».
Incontro lunedì sera in Comune
Lunedì sera, alle 21, è in programma un incontro sala polivalente a Nucetto voluto dall'Amministrazione comunale, tra sindacati, lavoratori e loro familiari. L'invito è stato esteso anche a parlamentari e politici locali.
Sciopero di due ore all'Alpitel
L’azienda ha motivato l’apertura della procedura di licenziamento “con l’ingresso di nuovi player ‘over the top’ che hanno cambiato le regole del mercato e il ruolo degli operatori influenzando le loro strategie d’investimento sulle infrastrutture. Il management ha dovuto spostare il focus dell’offerta verso soluzioni più tecnologiche con una maggiore caratterizzazione digitale”.